come scalci ancora
forte, mia vita.
Fernanda Romagnoli
non farmi a pezzi, parola
cadi lieve sul fondo
disperdi i frastuoni
“silenzio, la bambina dorme!”
allontana i mostri legnosi, tignosi
sii docile, fatti lavorare
non approfittare del sonno
per beffarmi e pugnalare
ti dissi “ricostruisco la casa
se mi porti i mattoni”
invece è partita feroce
la lapidazione
giurasti di essere
la seconda possibilità
miele che guarisce
invece sei tossica
medicina sbagliata
non demolirmi, parola
ridiventa gentile
benedici i balbettii
cancella i peccati
e bussa prima di entrare
**
sirene
non segue il richiamo, il coltello gentile che tenta l’affondo
allontana i colpi, scansa il ragno paziente
d’ora in avanti non parlerà di pelle
nemmeno sotto tortura
sorride dell’infruttuosa pesca in alto mare
sulla riva raccoglie pesci storditi da ventiquattromila baci
e vecchie sirene con la coda in fiamme
non scriverà di umori
nemmeno con una pistola puntata alla tempia
le parole che arrivano di corsa hanno il fiato corto
**
al cambio di voce
quel suo respirare appresso era
acqua benedetta per i semi d’ali
conficcati nella schiena
la vergine senza colpe sorrideva
nutrendosi di fiori – sudando rugiada
trasfigurava – al cambio di voce: scompariva
le statue intorno guardavano oltre il muro:
forse sta sorgendo il sole…
finché dall’abbraccio della mente nacque
– con la prima luce – una candida pace:
limpide lacrime di sonno
fuori il mondo gelava –
si fermava: a sette gradi sotto zero
**
a voce bassa diremo un giorno
della sabbia alzata dai venti
mentre a riva provavamo a toccarci
ci ha bruciato gli occhi, non ci siamo trovati
ora, vedi, la quiete è arrivata
con i silenzi della sera
le note uscite dalla finestra sono nostre
ed è un peccato non saperle ascoltare
annusiamo l’aria tiepida
sguardi su occhi, corpi lontani
pare sia tardi – stella – per goderci il clima
ci depositeremo in fondo
con il nostro sonno pesante
come bambini troppo stanchi
(qui riposano gli occhi
che hanno spogliato il re)
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Stefania Crozzoletti
poco prima della guerra
prefazione di Alessandra Pigliaru
Kolibris edizioni, 2013

8 risposte a “Poesie di Stefania Crozzoletti da “poco prima della guerra” (Kolibris, 2013)”
Non ha il fiato corto e canta, la poesia di Stefania Crozzoletti, lungo il tragitto di parola spezzata e capace di spezzare e demolire così come di allontanare “mostri legnosi e tignosi”; lo sguardo dritto muove gli occhi stanchi “che hanno spogliato il re”. Sommessa, mai dimessa, sceglie il futuro e il plurale, oltre l’attraversamento che non nega né tace: “diremo”.
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sto leggendo il libro di Stefania in questi giorni, trovo che abbia raggiunto una grande maturità di scrittura, senza rinunciare alla freschezza dell’invenzione. Si legge e si torna a rileggere volentieri.
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grazie Fabio, Anna Maria, Gianni. La vostra attenzione è preziosa.
Un abbraccio.
Stefania
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Mi dedicherò a questo libro molto presto, perché l’ho visto crescere negli ultimi due anni e mi ha fatto molta compagnia. grande Stefania, per me la voce contemporanea che meglio segue e congiunge l’eredità della Romagnoli e della Pozzi.
nc
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grazie Natàlia, per il sostegno e l’affetto.
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Un libro che sto leggendo e rileggendo in questi giorni. Trovo che la poesia di Stefania, che già apprezzavo molto prima, abbia fatto un salto in avanti, rinunciando ad alcune delle “difese inconsapevoli” che portava in sé per farsi più piena ed essenziale.
Francesco t.
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grazie Francesco.
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[…] dalla raccolta poco prima della guerra, sono state scelte da Fabio Michieli per Poetarum Silva e qui pubblicate il 16 giugno […]
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