– Nie wieder Zensur in der Kunst –
Pubblicato il 5 agosto 2012 da Marco Annicchiarico
Le cose che pensano
In nessun luogo andai
per niente ti pensai
e nulla ti mandai
per mio ricordo
sul bordo m’affacciai
d’abissi belli assai.
Su un dolce tedio a sdraio
amore ti ignorai
invece costeggiai
i lungomai
M’estasiai, ti spensierai
m’estasiai e si spostò
la tua testa estranea
che rotolò
Cadere la guardai
riflessa tra ghiacciai
sessanta volte che
cacciava fuori
la lingua e t’abbracciai
di sangue m’inguaiai
Tu quindi come stai
se è lecito che fai
in quell’attualità
che pare vera
Come stai, ti smemorai
ti stemperai e come sta
la straniera, lei come sta
Son le cose che pensano
ed hanno di te sentimento
esse t’amano e non io
come assente rimpiangono te
son le cose prolungano te
La vista l’angolai
di modo che tu mai
entrassi col viavai
di quando sei
dolcezza e liturgia
orgetta e leccornia
La prima volta che
ti vidi non guardai
da allora non t’amai
tu come stai (ah come stai)
Rimpiangono te, son le cose
prolungano te, certe cose
Lucio Battisti
(da “Don Giovanni”, 1986)
Categoria: Fuori di testo, Marco Annicchiarico, musica, VideoTag: Don Giovanni, Fuori di testo, Le cose che pensano, Lucio Battisti, marco annicchiarico, Pasquale Panella
Il presente blog collettivo non è da ritenersi testata giornalistica, fondando la sua attività solo sulla libertà d’espressione creativa, che da sempre ha animato il progredire del pensiero universale.
grazie per aver condiviso questo testo, splendido.
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il miglior battisti secondo me…
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