Tra le righe n. 3: Paul Éluard

Tra le righe n. 3: Paul Éluard

la traduzione è nella sua essenza plurale etica dell’ascolto

Antoine Berman[i]

Paul Éluard

Ta chevelure d’oranges dans le vide du monde

Ta chevelure d’oranges  dans le vide du monde
Dans le vide des vitres lourdes de silence
Et d’ombre où mes mains nues cherchent tous tes reflets.

La forme de ton coeur est chimérique
Et ton amour ressemble à mon désir perdu
O soupirs d’ambre, rêves, regards

Mais tu n’as pas toujours été avec moi. Ma mémoire
Est encore obscurcie de t’avoir vu venir
Et partir. Le temps se sert de mots comme l’amour.

 

Arance i tuoi capelli e intorno il vuoto

Arance i tuoi capelli e intorno il vuoto
Del mondo, e intorno il vuoto anche dei vetri
carichi d’ombra e di silenzio dove
Cercano tutti i suoi riflessi queste
Mie mani nude.

Chimerica è la forma del tuo cuore
e il tuo amore assomiglia al mio perduto
Desiderio. O sospiri d’ambra, sogni,
Sguardi.

Ma tu non sei rimasta sempre
con me. La mia memoria è ancora nebbia,
che t’ ha vista venire, andare. Il tempo
Di parole si avvale, come amore.

(traduzione di Luigi De Nardis)

I  tuoi capelli d’arance nel vuoto del mondo

I tuoi capelli d’arance nel vuoto del mondo
Nel vuoto dei vetri carichi di silenzio
E d’ombra dove con mani nude cerco ogni tuo riflesso.

La forma del tuo cuore è disegnata nell’aria
E il tuo amore rassomiglia al mio perduto desiderio.
O sospiri d’ambra, sogni, occhiate.

Ma tu non sei stata con me ogni istante. La mia memoria
Si è oscurata da quando ti ho vista arrivare
E partire. Si serve di parole il tempo, come l’amore.

(traduzione di Gianni Priano)

Paul Éluard (pseudonimo di Eugène-Émile-Paul Grindel), nasce nel 1895 a Saint-Denis. Frequenta il liceo Colbert di Parigi. Nel 1912, gravemente malato, viene ricoverato nel sanatorio di Clavarel, in Svizzera, dove conosce Elena Dimitrovna Diakonova (Gala), che sposa nel 1917 e dalla quale avrà una figlia. Le sue prime poesie risalgono al 1913.  Della sua partecipazione alla Prima guerra mondiale  sono testimonianza i Poèmes pout la paix’(1918). Contribuisce alla nascita e allo sviluppo dei movimento surrealista, collaborando in particolare con Breton e Max Ernst. A questo periodo risalgono le raccolte Capitale de la douleur’(1926) e Dèfense de savoir (1928). Viaggia molto in Europa e nel 1924 compie un lungo vagabondaggio in Asia. Due anni più tardi aderisce al partito comunista francese. Si separa da Gala nel 1930, quando conosce Maria Benz (Nusch), che diviene sua moglie qualche anno dopo. Durante l’occupazione tedesca di Parigi, nella Seconda guerra mondiale, entra nella Resistenza e continua la sua intensa attività poetica con liriche poi raccolte in Poésie et vérité (1942), Dignes de vivre (1944) e Au rendez-vous allemand (1944). Nel 1951, dopo la morte improvvisa di Nusch nel 1946, sposa Dominique Lemor, alla quale sono dedicati i suoi ultimi versi d’amore, in Le Phénix (1951). Muore a Parigi il 18 novembre 1952.

Luigi de Nardis(1928-1999),critico letterario e filologo,  è stato professore ordinario di lingue e letteratura francese,   prima presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, di cui è stato anche preside (1969-1974), e poi, dal  1974,  presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, di cui ha diretto il dipartimento di francesistica e di cui è stato preside. Ha condotto studi in ambito letterario e filologico   ed è stato considerato uno dei maggiori esperti di Baudelaire e Mallarmé in Italia. Ha pubblicato la traduzione di testi di François Villon (Poesie) e di Baudelaire (Les Fleurs du Mal). È stato membro dell’Accademia dei Lincei, socio onorario della “Société d’histoire littéraire de la France”, vice-presidente del “Comitato nazionale delle opere di  Belli”, presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, membro dell’Accademia Letteraria Italiana dell’Arcadia. Nel 1996, alla Sorbonne, gli è stato conferito il titolo di Dottore “Honoris Causa”.

Gianni Priano è nato nel 1962 a Genova e a Genova abita (Voltri). Nel 1985 si è laureato in filosofia. Ha pubblicato volumi di poesie:  L’ombra di un imbarco,  Torino 1991; Città delle Carle infelici, Cuneo 1995;  Nel raggio della catena, Borgomanero – Novara 2001; Turbie ed altri confini,  Il Ponte del Sale, Rovigo, 2004. Ha inoltre pubblicato poesie, racconti, recensioni, brevi saggi su: La Clessidra, Resine, Il Maltese, Atelier, Madrugada, Il Gabellino, Tratti.


[i] Berman, linguista francese, traduttore dall’inglese, dallo spagnolo e dal tedesco, saggista e teorico della traduzione, è menzionato da Maria Luisa Vezzali a p. 8 del suo Editoriale al volume di “Materiali” (pubblicazione semestrale della Bottega dell’Elefante), pubblicato nel dicembre 2007 con il titolo La soglia sull’altro. I nuovi compiti del traduttore.

10 risposte a “Tra le righe n. 3: Paul Éluard”

  1. La traduzione è sempre un’avventura, un percorso verso la ri-creazione dall’originale, un tradimento per amore per evocare Zanzotto; e come conferma pure Ceronetti, “la traduzione crea un nuovo verso”, una nuova poesia dall’originale. Grazie ad Anna Maria per riproporre questa magia nelle parole di Eluard, meravigliosa lettura alle scuole superiori.

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  2. Davide, Annagrazia, per me la conoscenza vera e propria del poeta è arrivata con gli studi universitari.. Ricordo De Nardis, l’autore di una delle due traduzioni proposte, che allora insegnava proprio alla “Sapienza” a Roma.

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  3. La traduzione è sempre un azzardo e corre il rischio di perdite più o meno pesanti nella resa. Questo si manifesta a noi là dove riusciamo a orientarci nell’originale e lascia sempre un interrogativo aperto ogni qualvolta la traduzione (rischio, sfida, resa, tradimento, creazione) è la nostra unica via d’accesso al testo poetico. Grazie, Francesca, per le tue osservazioni.

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