Non può esserci modo migliore per iniziare il giorno,
quando il sole dipinge strisce rosa nel cielo grigio.
Un ‘attesa immobile respira sorniona nel letto vicino,
ti guardo, dal bordo del cuscino scivola la mano
sotto la tua pancia e tocco il mio destino, il passato,
tutto quello che ho sideralmente ottenuto dalla vita,
tutto quello che, levigato nel tempo dell’esser pensato
dal tuo modo triste-allegro di verniciare le ore ,con figli
bambini, congela il momento unico del nostro mattino
in un fotogramma alla Hopper, o Vettriano, così.
Cereali e latte di soja , caffè e pane tostato con un po’
di marmellata , spicchi d’arancia, una bella colazione sì:
da quando ho sentito gli anni pesare, semplicemente così,
presto più cura a quello che mangio, mi prendo il tempo
che occorre, ho deciso che la vita è una palla che rotola
piano e merita il gioco, merita le opportunità destinate
a reggere il miracolo infinito della precarietà fatta oggetto
di cura, della imprevedibile possibilità che ogni pagina,
aperta a caso, risvegli sapori e ottenga dal nulla un sorriso.
In fondo queste strisce arancioni non fanno che confermare
la profondità del segno lasciato nel solco bagnato di lacrime.
Un piccolo aprire le braccia alla luna, durante la notte nera,
potrebbe semplificare gli sguardi, attenuare le nevose occhiate
brunite di rabbia (solitudini afferrano rovi), collegare parole,
appendere panni stinti, colorarli di rosso.
Le foglie morte sì, è una canzone, ma anche un francofono
sbaglio, un latino appiccicaticcio, tanto per insolentire gli
amici , che origliano al buio, scavando felici nel destino
comune , che è saggezza , calore e voglia di bere.
Non mi preoccupo più, sono imbarazzato oggi dalla franchezza
delle tue parole amorose, sussurri di una nuova vita,
di un nuovo modo di vedere le cose. Scrivi così:
“Non so, non so dire, mi sento debole, confusa, comunque diversa.
Non ho paura, non so spiegare. Vedrai. Come ti accarezzerò, con delle parole
diverse, come ti amerò”.

4 risposte a “Vedrai. Come ti accarezzerò.”
Molto bella…
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grazie…
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la vita è una palla che rotola piano…
godere della piccole cose e sorridere anche quando ci sarebbe da piangere.
molto, molto bella
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Poesia é esperienza (Rilke).
Nessuna idea , se non nelle cose (Williams).
“…Una poesia non deve magari raccontare una storia che ha un inizio, una parte centrale e una fine, ma per me deve muoversi, mantenere un passo vivace, emettere scintille. Può muoversi in qualsiasi direzione – indietro nel tempo, nel futuro più remoto, oppure deviare per qualche sentiero non battuto. Può addirittura essere legata alla terra o andare a cercare casa fra le stelle. Può parlare attraverso una voce dall’oltretomba o viaggiare in compagnia dei salmoni, delle anatre selvatiche o delle cavallette. Ma non è mai statica: si muove. Si muove e, anche se può avere qualche elemento misterioso che pulsa al suo interno, il suo sviluppo è intrinseco, una cosa ne suggerisce un’altra. S’irradia – o perlomeno spero tanto che s’irradi”: (Carver).
Non amo le citazione, ma queste sono quelle in cui mi riconosco.
Grazie.
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