
Narciso
come de vetro
l’acqua
der sonetto
piena de rime
e de relitti antichi
Narciso
ce se specchia
scivola er piede
su l’endecasillabo
more affogato
tra i punti esclamativi
Narziss
wie aus Glas
wimmelt das Wasser
des Sonetts
von Reimen
und von altem Wrack
Narziss
spiegelt sich darin
da rutscht der Fuß
auf dem Elfsilbler
er ertrinkt
unter den Ausrufezeichen
Massimo Bardella
(versione dal romanesco in tedesco di Anna Maria Curci)
Dalla raccolta Kyrie eleison e altre poesie (2010), composta e pubblicata in 33 copie numerate nella consueta pregevolissima veste – con l’opera figurativa Trenta denari da Massimo Bardella, ho tradotto in tedesco Narciso, molto più che un semplice divertissement. L’autoritratto che leggiamo sulla rivista L’Apollo buongustaio, nello spazio che Franco Onorati (Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli) ha dedicato a Massimo Bardella, è l’ennesima prova di sapiente senso dell’umorismo ‘a più strati’:
“Suo padre Carlo è stato uno dei migliori poeti dialettali del Secondo Dopoguerra e per una strana simbiosi ne prosegue il discorso poetico pur differenziandosi notevolmente nella forma. Allievo mediocre dei Christian Brothers irlandesi, ne assimila lo spirito anglosassone dando il meglio di sé nei campi da rugby. Lasciata l’Università, ad una ipotetica attività giornalistica preferisce una rischiosa e mal pagata rappresentanza di oreficerie, mettendo a frutto le esperienze maturate nell’arte orafa paterna. Quaranta e più anni di vita errabonda forniranno il bagaglio di esperienze, luoghi e frequentazioni le più varie, humus fertile in tarda età per poesie e racconti, inediti, che per un vezzo ereditato dall’arte orafa, assembla in cartelle rilegate in grigio, con carta speciale e disegni numerati e firmate da regalare ad amici e a spiriti emotivamente vicini. ‘Crepuscolare’ con cento anni di ritardo, assimila dal cinema neo-realista la concisione, e l’incisività dei fotogrammi in bianco e nero”.
Massimo Bardella è tra I poeti del parco.
amc

7 risposte a “Narciso di Massimo Bardella”
non conoscendo il tedesco, ma conoscendo te, so che la traduzione è sicuramente all’atezza della poesia.
grazie
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un lavoro bellissimo ed interessante questo su Bardella, che non conoscevo e mi lascia con la curiosità di approfondire ancora.
grazie Anna Maria.
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Ed io curiosa, per ovvi motivi, leggo in una versione e poi nell’altra.
Molto interessante il passaggio diretto in tedesco prima ancora che (per noi) in italiano.
Grazie.
clelia
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non conosco il tedesco e mi rammarico, bella la poesia di bardella e la recensione, poichè amo tanto la poesia cercherò qualcosa in libreria su di lui. grazie anna perchè ogni volta arricchisci le mie conoscenze. maria pina
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Son certa che il tono scherzoso e ironico lo hai reso benissimo.
Ma mi chiedo: fino a che punto si può rendere dal dialetto in lingua?
Una bella sfida, Anna Maria mia. ;)
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Anche a nome di Massimo Bardella, ringrazio tutte le persone intervenute. Ho avuto la gioia e la fortuna di conoscere Massimo Bardella proprio in occasione della presentazione del volume, curato da Italo Michele Battafarano e Claudio Costa, Il carteggio Paul Heyse – Pio Spezi. Un’amicizia intellettuale italo-tedesca tra Otto e Novecento.
A proposito di sfida della traduzione dal dialetto in lingua, Paul Heyse, premio Nobel per la letteratura un secolo fa, tradusse in un impeccabile e ‘gustoso’ tedesco standard il romanesco dei sonetti di Giuseppe Gioachino Belli. Un assaggio qui, anche con la possibilità di ascoltarne la versione recitata.
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Wow….
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