Ho conosciuto Nadia Tamanini al poetry slam di mestre, quest’estate. Le sue poesie mi hanno molto colpito, soprattutto, per freschezza e vitalità. Ne propongo qui alcune in lettura.
.
LINEE
Perché girare in gonnellino
con la giacchetta pulita sfiancata
il nero che lotta contro la luce
il tacco a terra che salvi il piede?
Perché la piega del viso della gamba
la linea che non si irruvidisca?
Sempre tenersi compatti inscatolati,
da preferirsi il silenzio nessun rumore.
Io voglio portare quattro borsoni
e thermos di the per ogni occasione,
tornare ancora all’enorme casacca
inzuppata di lana fino ad affogare
e appena intuire l’odore del prato
trovare il sole
espandermi inondare il mondo occupare
lasciare che il canto s’allarghi per strada
con altri canti una nenia soffusa
quando è di sera e per il giorno la gran sinfonia
.
se gioia ridacchiare
se tedio mugugnare
colorare sempre fuori dai margini!
PASTORALE
Questo canto leggero
è la sinfonia
che prediligo
per ricostruire
quel poco stupore
là dove l’ho perso.
.
Rintracciarmi
dopo l’imboscata
e saltar fuori
adorare il verde del muro
come vallata.
.
Scaraventarmici dentro
mordere l’aspro della città
sputarlo lì
sotto il sasso fermo
che ne cresca l’albero più duraturo
che mi prenda in grembo
mi dica “resta”.
.
(esserci, intendersi)
UN RÊVE
«E tu, dopo l’estate?»
«A settembre io non torno più»
.
La città la si lascia
a scottarsi sui mattoni
sulle strade dei Sorpassi
la si lascia appesa
ai fogli di giornale
ai racconti brevi
di ragazzi andati
in cerca della casa
di una sguazzata al lago
togliendosi l’inverno
per farne spazzatura
togliendosi la cera
metterla a colare
disperderla un po’ intorno
.
«E dopo l’estate?»
.
si impugnano le spade
si abbraccia lo strumento
si seguono le righe
della filastrocca
(se cambian le parole
il ritmo è sempre uguale)
.
lo conosce lei
se la canticchia ancora
la melodia
la scrive intorno ai polsi
la lega alla vita
la segue è la sua coda
quando senza fiato abbaia
alle apparizioni
dei luoghi familiari
un pozzo un tetto il muro
con lo scarabocchio
.
impugna la sua spada
la fotografia
prima di partire
raccoglie i suoi feticci
li incornicia a modo
i suoi cento incanti
se li colleziona
gli album delle figurine.
POSTCARD
Mi ricordo
ragazzo
di noi incollati
ad una cartolina
noi di fronte
senza vederci
francobolli sulle fondamenta
attaccati
dopo il pontile
sotto la sporgenza
storditi
da una formichina
una pesca tra le dita
dei banchetti del mercato
.
Non ci sono biciclette
-è una città-
non ci sono biciclette
.
Si corre ben veloci
io e te
i nostri occhi
più dell’auto
del motore
i nostri occhi
quattro ruote
.
Rincorrimi
se sono qui
se non ci sono
se non sai
fammi spigolo
e recinto
e campanile
salimi
insieme arriviamo in cima
COMPOSIZIONE I
Dipingermi nel quadro
.
Essere elemento
della composizione
inserto di linea
lago di colore
.
o
stelo solo
in uno dei prati
suoi.
.
Celata,
pur sempre traccia.
MIN.
Nuovamente
mi raccolgo
sull’antico divano
che confonde le stagioni
e richiama
il buio
il bacio
la ninna nanna
.
(fino il mattino
vicini stavamo
seduti sdraiati
a incoraggiare il sonno
che solo arrivava
alla prima luce
tagliandoti il corpo
in due metà:
una per il lenzuolo
una per la mia mano)
.
Tornerò per altre albe
a gambe incrociate
a raccontarci
nel canto
che sopravvive
alla notte
.
tornerò per altre albe:
Venezia si risolve
in un accordo calante.
5 risposte a “Nadia Tamanini – poesie”
una bella proposta, Gianni. Grazie, e complimenti a Nadia :)
stefania
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grazie della lettura stefania. Nadia è stata una sorpresa, poi è giovanissima. leggeremo ancora cose sue
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complimenti! A me affascinano le poesie che riescono a creare una musicalità grazie ai versi, alle disposizione del testo, magari alla punteggiatura. Come se il poeta che le scrive arpeggiasse, invece che impugnare la penna. Ecco, di queste poesie mi colpisce soprattutto il ritmo, e poi l’ironico disincanto che le anima
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[…] tempo sospeso per Mazziotta. Segnalati da G. Montieri e N. Castaldi in più Riccardo Raimondo e Nadia Tamanini.] […]
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[…] del tempo sospeso per Mazziotta. Segnalati da G. Montieri e N. Castaldi in più Riccardo Raimondo e Nadia Tamanini.] Dalla raccolta inedita Paura degli occhi * Come avere paura degli occhi come […]
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