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Farsi a meno per un po’
promettersi ritorni a breve
importa quando si è una pelle?
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Ti aspetto di notte a luci basse
come si aspetta l’aria
a volte, come ieri, leggo Raboni a voce alta
altre mi preparo un tè che bevo lentamente
prenoto il treno giorni prima per accorciare
le distanze, le mancanze
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non mi chiedo, non ti domando
mi limito a sentire:
qualcosa è esploso
senza avvisarci, senza bussare.
@gianni montieri (inediti 2010)


9 risposte a “L’attesa (inediti 2010)”
è sempre bello leggerti. A volte le cose cambiano
un poco alla volta, come un albero mette le foglie in una pigra primavera, altre volte invece esplodono proprio come dici tu, senza nessun preavviso.
cino
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essere pelle… ci riflettevo proprio stamattina…
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“Farsi a meno”… mi piace. Se l’esplosione è avvenuta come dici, pare non abbia causato morti e feriti, ma poesia… limpida e antilirica, a mio modo di vedere. Bravo Gianni
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grazie ragazzi…abbracci sparsi
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questi silenzi, queste cose non dette ma sentite, quell’aspettare qualcosa che si spera arrivi presto….. e che ti travolga. grazie
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grazie ragazzi….:-)
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mi piace il contrasto apertura/chiusura:
farsi a meno/qualcosa è esploso
tu riesci sempre a far stare un mondo in due parole…
la ricordo letta dalla tua voce emozionata :)
…ed è un ricordo bellissimo.
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grazie anna…al sud era la prima volta che la leggevo e, come sai, quella sera simbolicamente col testo ho voluto mettere il piede in una vita nuova.
grazie amica mia, ti voglio bene
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Ti riconoscerei anche se il testo avesse firma anonima.Il tuo stile semplice, malinconico e così diretto è la tua firma. Mi piace molto Gianni.Bravo;)
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