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O vos
omnes qui transitis per viam
attendite et videte
si est dolor similis sicut dolor meus.
Attendite
universi populi et videte
dolorem meum si est dolor
similis
sicut dolor meus.
( Dalle Lamentazioni di Geremia)
…
O voi
tutti voi
voce di una voce di soli
voi che passate
per la via e siete transitanti
fermatevi e guardate
ascoltate
se c’è
un dolore simile al mio
dolore che ritorna
da un secolo all’altro.
Fermatevi
popoli
tutti noi stiamo di guardia
ai limiti del mondo
oltre sta il baratro
è lì
quel vuoto che sussulta in noi ribalta
mille stelle che bruciano il deserto
il mio dolore è una brace che consuma
brucia nel cuore tutti
tutti noi che abbiamo la vita di un attimo
guardate ascoltate tutti
voi che passate
in questa via che ci lascia sempre
nello stesso scoglio ditemi
ditemi se c’è
un dolore simile
al mio che è il vostro
oggi
uguale a ieri
quando caino uccide abele
che non aveva armi nella mano
e lieto correva dal fratello
.
per ricordare il luttuoso omicidio dei 19 volontari appartenenti alle ong internazionali morti finché erano diretti verso la striscia di Gaza per portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese -31 maggio 2010

7 risposte a “O vos omnes (poiché l’ultimo non è mai l’ultimo uomo)”
grazie di cuore Fernanda.
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grazie a te,Nat.So che anche tu senti nello stesso modo.f
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Nel mio blog ho pubblicato molto materiale sull’accaduto. Avevo qui pubblicato anche l’ultimo articolo, proprio in relazione alla orrenda strage in oggetto, per far comprendere che queste atrocità sono nel dna dei fondatori di Israele (non degli ebrei). Ebraismo e sionismo sono due cose diverse. Israele è uno stato nazi-fascista e come tale si comporta. Anche se l’accaduto va inquadrato in un quadro più ampio, nella competizione regionale con la Turchia. Speravo di innescare qualche commento sull’accaduto, ma qui erano più interessati al samba…
Grazie.
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carissimo Gino, personalmente non so come raggiungerti,nel tuo blog intendo, il tuo nome non rimanda ad alcun link in cui visualizzare ciò che presenti. Quanto agli articoli, che riguardano una visione politica, in senso stretto, ho letto ormai oltre la mia capacità d’ascolto.Ciò che personalmente mi interessa e credo sia il fulcro di una relazione futura collettiva, non solo nazionalstica, è sottolineare il ripetersi di avvenimenti che non possono avere la catalogazione di guerre, sotto ci sono interessi mercenari e l’umanità di cui si vorrebbe fare sfoggio, con le memorie, è anch’essa divenuta fatto mercantile.In questo modo il mondo non andrà avanti di un millesimo di millimetro e meglio sarebbe se tutte, dico tutte le donne smettessero di fare figli. Meglio che si spenga ogni futura generazione nostra.f
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Cara Fernanda, ecco l’indirizzo del mio blog:
http://www.ilpuntoimproprio.splinder.com
Nel concetto stesso di “Olocausto” è insito il razzismo proprio del sionismo. Nessuno ha mai parlato di “olocausto dei rom”, morti a decine di migliaia nei campi di concentramento. Le proporzioni rispetto alla popolazione sono le medesime, ma un trucidato appartenente al “popolo eletto” fa più notizia…
Israele non si può più nascondere dietro il suo osceno vittimismo, nascondendosi dietro le accuse di antisemitismo. Anche i palestinesi sono semiti!
Un abbraccio
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è letto in me ogni uomo
ogni vivente
ogni filo d’erba ogni passero del campo
ogni goccia d’acqua che identica si snocciola
con l’altra in questo mare antico
che noi tutti noi
si
amo.
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Molto bella. Sì, è proprio questo il concetto da ribadire…
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