
-come un’estranea in fuga di
rabbia ignava morde la mano
– presto, un collare tutto pizzo nero
a risalto di zigomi e occhi ghiaccio
– volevo solo insegnarle un altro Amore
come un fiume caldo e luminoso
– e catene , con borchie
a difesa la carne, questa,
fresca ed esca
– un aprirsi umile e cantante
da raccogliere sciogliendolo il dolore
– roteando le palpebre allungate e la bocca
quante volte chiusa, sputo e morso,
contro i porci, gli ipocriti e gli untori
– un andare cortese alla pietà, seminando
parole, soffio nudo
– una notte lunghissima e infinita
*per guarire*, mamma mamma,
zitta bugiarda
la lametta un fiotto tra le cosce
– un fratello, un padre, un amico
pronto a riconoscere le colpe,
in ricerca di luce, franco affianco
– sempre errore, sempre errata,
un’esaltata , referto medico e legale
mio padre Ponzio preferì
credere a mia madre
– guardarla fissa e calmo
prendendo il suo dolore, la vergogna del maschio
genuflessa, esci, amica, sorella l’aria intorno
– e con gli occhi bendati le parole
la musica coi suoni, la salvezza, la fuga, la mia voce
rotto l’assedio, sulle barricate
– la notte, l’alcool, il fumo e il sesso
il ringhio di frastuono,l’ansia di distruggere la vita
– piccola sempre, rossa e bionda e nera recitando
roca acuta la mia nota, sola a sola, sul palco di lavoro
incassando ogni colpo, ogni abbraccio, ogni sorriso
tenerissima cercando un altro buio
– e che bruci la fiamma, un arco di bagliori
rossi e cupi, ma là sulle pagine, un rogo,
a liberarsi dei dèmoni oscuri
– con la lametta incisi rigo a rigo, seguendo le istruzioni, diligente
ogni maestro è un incantatore, smonta e risucchia midollo nel respiro
– le risate la pasta il letto fatto
l’ordine chiaro e leggero
poche cose, provando miniatura di smalto,
oro e cobalto, così esatta, acuta,
lagrima e cuore
– che nel ridirsi diritti dentro gli occhi
fila la seta che è ogni corpo
tutto, unirsi, nel ritorno
e scorrere daccapo come mai stato
– se scegli l’aria, se tendi alla luce
perché invischiare le vene con la terra
un peso, un nodo, un abbaglio
da purificare, lasciami andare
– esangue fariseo biancofunereo
sepolcro ottuso
animuccia di mamma
vigliacco logorroico
n o n m i t o c c a r e
n o n m i t o c c a r e
– se speri di ferirmi ci riesci
ma non mi fermo, cammino
più lontano, più in alto, se
n o n t r a t t e n e r m i
n o n t r a t t e n e r m i
A margine del tempo
prima e dopo
– sempre è la stessa musica, amor sacro e profano
– l’opera al bianco e al nero, anabasi e catabasi
– mal essere intrecciato
– ma tu, ricordi
– tutto, tutto il dolore, gli ostacoli,
le perdite, le crepe e i cunicoli
– spersi
– entrambi, strade diverse
– la prossima puntata
– ancora?
– ahimè tocca
– solo una via alla fine
– la stessa, sopra e sotto
– e tu?
– noi e loro insieme, è questo
– quello che c’è da dire
*
– per te, Viola –

17 risposte a “Noli me tangere – Viola Amarelli (post di natàlia castaldi)”
gracias Nat
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eh… grazie lo dico io a te, perché questa poesia è per me un bagaglio da portarmi dentro.
grazie Viola.
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grazie per queste meraviglie da condividere.
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Volevo congratularmi con Viola. E’ riuscita a seminare dubbi atroci sulla mia comprensione ( e sulle sicurezze!) dell’universo femminile (senza retorici sessismi). Ho paura nel rileggere alcuni passi:”mio padre Ponzio”, “in ricerca di luce franco affianco”, “la vergogna del maschio” perchè mi accentuano un vigliacco complesso di castrazione.
Quanto poco sappiamo di Gea e di Venere e quanto nulla sappiamo di chi genera vita e ci rende amanti!
Non soffrirò di claustrofobia ma ho bisogno adesso di uscire da questa stanza. Grazie, Viola….
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donna viola, tu nun me vide ma je me sto’ ‘nchinanne
:-)
ti abbraccio
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bei versi.
grazie viola
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non trovo le parole… forse perché stanno tutte qui, in questi versi stupendi…
grazie
stefania
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Viola,poetessa partenopea di tutto rispetto.Ottimo testo
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Poesia autentica, come la sai fare tu.
Un saluto a te e a Natalia e ai presenti.
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thanx a tutti per la lettura e l’apprezzamento, V.
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Anche io ringrazio tutti per aver letto, convinta – più che mai – che la poesia (come ben dice Cristina) sia un dono *da condividere*.
un saluto a Nadia ed un abbraccio a Viola.
n.
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chapeau !!!
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Molte donne in questi versi per due voci, cioè una sola…
Brava
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Bravissima e grazie per la condivisione !
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molto colpita da questa scrittura e mi spiace non conoscere Viola se non ora, adesso.
Dove si può leggere?
i miei complimenti!
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http://viomarelli.splinder.com ^__^
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…”a margine del tempo
prima e dopo”…
l’adesso.
null’altra parola: è meraviglia.
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