Dans La Chambre_A.Taravella

Nervi in caverne oscure nella vampa delle tue parole
Bocca che dondola il respiro steso ad asciugarsi fra le tue gambe scoscese.
Mormorio di saliva mentre auspichi la vittoria sui miei fianchi caldi.

E la notte è il convivio di noi affamati.
Mentre ci cerchiamo con gli occhi bucati dalla luna e le labbra dipinte di sangue.
[Mentre un cannibalismo leggero compie da me a te la sua redenzione, e t’infiamma.

E le mani non fanno che pronunciare tutti gli argomenti dell’amore.]

Con lenzuola arrampicate alla voce.

[Un codice composto da pulsazioni di un rosso scuro.

I corpi vogliono esagerare.]
Mentre il mio ventre si fa cavo attendendo il tuo fiato e la mia perdita di senso.
Mentre mi sgusci di ora in ora mordendomi le guance.
Mentre io e te non siamo più dentro i nostri corpi [ma l’aria smossa da quel impegnato assassinarsi] e contemporaneamente non ci siamo mai stati così dentro.
nei cortocircuiti delle prese e delle instancabili tenerezze.
si zampilla zucchero, con la voce,

attendendo quello della massa compatta della carne.
Succosa ape che furibonda si morde le labbra socchiuse.

Graffiandosi le parole hanno il gusto di saporite notti.

Mentre sfatta mi guardi.
[Nel tuo ansimo è un certo diavolo, nel tuo corpo s’è approntato un inferno.]
Ed ora l’angelo riguadagna il paradiso con dolcezze per ricadere, di nuovo, con più violenza, nella sua estasi.
Ti chiude la voce e ti apre la bocca.
E non serve salivare parole.
Necessitiamo di curve silenziose.
A cui appenderci nell’estasi.
Nel parossismo di una notte in piena.
Nel donare all’oscurità un certo tono di rosa.

Mentre nell’argine burroso delle nostre carni il vento s’espande e la notte non riconosce identità.

Ma solo un certo gioco di pieni e vuoti.

E di urla trattenute che riempirebbero l’eco.

E’ ora impossibile essere tristi.

Perchè la notte m’avvicina agli occhi e alle tue ossa sconce.
E alle perversioni della tua accoglienza.

[da “Vertigini Scomposte”, ed. Smasher, 2009]

5 risposte a “Dans La Chambre_A.Taravella”

  1. Un torrente in piena, ma che sa rallentare ed aspettare in prossimità di tutte le stazioni dell’amore. Antonella, complimenti vivissimi!!!

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  2. Sudo…è una sensazione appagante,dopo il fremito.
    e provo a sentirli quegli attimi pregni,ad occhi socchiusi per raffigurarne le forme,delinearle.Che magia quel corpo.uno solo uno.ed un solo gioco.di pieni e vuoti.uno solo…quello che dona all’oscurità un tono di rosa.
    Stra-lucinante.Grazie Antonella.

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