Colore inonda la macchia, porpora cupo.
Tutto slavato è il resto del corpo,
ha colore di perla.
In un anfratto di rupe
risucchia il mare ossessivamente,
un solo vuoto è perno di tutto il mare.
Non più grande che una mosca
il marchio funesto
striscia già per il muro.
Il cuore si chiude,
il mare cala,
gli specchi sono schermati.
* photos by Ragno000
Una replica a “Contusione [Sylvia Plath]”
il dolore lascia “contusi” e forse bisogna abbandonarsi alle sue ferite perenni
un testo denso, tragico accompagnato ad un’immagine “forte”, pienamente drammatica
grazie per la proposta
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