Mia figlia Crocifissa
Se mia figlia si chiamasse Crocifissa
non vorrei vederla appesa a un muro nuda
alla mercé di studenti, pazienti o tenenti
che le dessero le spalle.
Se mia figlia si chiamasse Crocifissa
ogni notte la farei dormire a letto
non in porzioni di tetto col petto in fuori
senza coperta o scialle.
Se mia figlia si chiamasse Crocifissa
non sarebbe un simbolo da imporre
o da rimuovere ma una donna al mondo
nata in grattacieli o stalle.
Se mia figlia si chiamasse Crocifissa
non la lascerei divenire
dibattito in parlamento
su un’ipotetica manutenzione.
Se mia figlia si chiamasse Crocifissa
sarebbe ancora viva e soprattutto
le avrei cambiato nome.
L.M.

8 risposte a “Mia figlia Crocifissa – di Luciano Mazziotta”
ti ho conoscito leggendo questa, è davvero un piacere ritrovarla qui.
grazie
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se fosse dal legno
dall’ultimo
regno della notte e del silenzio
lo chiamerei con tutto me stesso
anche dalla distanza
dall’oltre di ogni frontiera
griderei che ovunque
fosse anche una pietra
amerei incontrarlo e
da ogni radice
diffusa sulla terra
trarrei rami per poter vagabondare
senza remi senza meri pensieri
senza re o legioni
senza religioni.
Incrociandomi. Grazie,ferni
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Incisiva e sorprendente.
L’anafora che rafforza il senso a una Pietà al maschile, suppongo, e perciò ulteriormente interessante, la fa rintoccare dentro, e chi legge non può non sentirsi partecipe.
Magnifica.
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un testo che segna chi legge
davvero bello
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Per credere non basta un crocefisso appeso.
Toccante
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è graffiante.
si segna chi legge.
tempo d’una preghiera
e il sussurro liscia il legno.
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commovente
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Grazie a tutte\i. L’idea è nata quando sono tornato in Italia dopo soli 10 giorni di assenza ed ho trovato il dibattito sul crocifisso in classe. Argomento impervio da trattare in poesia-letteratura-arte perché si presta molto facilmente alla retorica sia dall’una che dall’altra parte…Mi sono lasciato il tema principale come allusione del tutto: il mio interesse principale è stato quello di ridurre l’oggetto del dibattito ad un “nome”, svuotato e riempito di senso a mio piacimento. Molte grazie a Cristina…mi è piaciuta molto la tua analisi, quella che tu hai definito “pietà al maschile” mi ha fatto riflettere molto.
L.
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