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A cura di Annachiara Atzei Di quel transito d’acqua, di quell’ultimo fiume rimane un’ombra come di nostalgia. Eppure continuiamo a passi lenti, un’altra età sulle spalle, nel disastro e nella speranza. Rabdomanti di un vecchio sogno già scaduto. Fabio Pusterla, Fiumi nefrite vortici Esiste un punto di equilibrio nella convivenza degli opposti? Tra…

Di Giulia Bocchio Iniziò a pensare che Dio fosse una diceria, una superstizione popolare Storia del giudizio Quando affonda nelle viscere della terra, la scrittura si fa antica, si veste di radice e sugge qualcosa di sotterrato, beve i resti di sepolture che non abbiamo pianto ma che continuiamo a inseguire. Fra gli…

Di Annachiara Mezzanini Guardo fuori dal finestrino. Una riga di pioggia solca il vetro, tagliando di netto anche il mio sguardo. La laguna si apre oltre una coltre di sporcizia e pioggia fittizia, che spesso appare di sbieco ai lati del treno, palesandosi come acqua di condensa solo in un secondo momento. A pochi…

A cura di Annachiara Atzei “L’arte – nella lingua, la poesia – è quel dispositivo, strumento, tecnologia, pratica che ci consente questo riallineamento di noi rispetto a un senso che probabilmente non c’è, o che comunque non siamo (stati) ancora in grado di capire e di cogliere. E quello che nella poesia inventiamo, nel…

Di Giammarco di Biase Con Il tempo della guarigione (L’arcolaio 2025) Andrea Breda Minello racconta una storia d’amore. Un’opera destinata ad un’altra voce, quella dell’amato, che soffia e brucia dentro come un poemetto scalzo senza alcuna pretesa e presunzione se non quella di incontrare un “destinatario”. Infatti, è insito nella natura dell’amore il fatto…

Di Alice Fontana È un flusso di coscienza che vorrei provare a raccontare, quello che ha accompagnato la lettura de Il silenzio è la voce che ho scelto, di Mona Arshi. L’autrice porta con sé nella prosa l’impronta originaria della poesia: un’attenzione alla parola, al ritmo, al non detto. Con questo libro, edito da…

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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