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Come girano mordendosi le code uno con l’altro cappelli e pulci! Sembra il circo della mia infanzia quando mia madre mi teneva la mano davanti ai pagliacci, Che paura! Dopo si deliziava nel ruolo di mamma scimmia, scrupolosa e intenta cercando uova viaggianti sui nostri capelli lucidi e fluttuanti, ancora legati al funambolo di scena! Ed ora? come me tutti cresciuti assisto al penoso girotondo di grandi miseri della terra che spostano corte e cortigiani altrove, dove neanche la terra c’è…
La Poesia Dorsale è un “esperimento” fotografico-letterario nato da una idea di Silvano Belloni (fotografie) e Antonella Ottolina (poesie). Ogni singola poesia è stata costruita utilizzando i titoli che appaiono sui dorsi di svariati libri, ognuno dei quali – messo l’uno sotto l’altro – rappresenta un verso. Una idea originale che emana bellezza. Ma, come…
Per fare tana dentro me stessa una me stessa di lan(i)ata in corpo rata con milioni di altri soli alla fermata corrente nel rebus dell’insensata p(r)osa – conosci nella vita te stesso. – Ma quale? E dove mi cerco? Me, me stesso? Lo cerco come un altro? Steso tra l’inizio e ciò che non so…

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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