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M’inchiostro su strutture di piombo come se desiderassi uccidere punte di colori la luce sepolcrale del razzismo s’illumina ancora di timbratura “doc” voci, caratteri onnipotentemente scolpiti d’applausi di sindone biancheggiano di normalità. la ricerca dell’abisso storico si perde in lustro di cancellazione allegorica (non saremo mai esistiti) non trasparirà traccia di dignità,…
E’ probabile che io sapessi, prima ancora di riceverlo, che, “L’attimo dopo” di Massimo Gezzi , sarebbe stato un gran bel libro di poesia. Come è possibile che io somigli più a un fan che a un critico. In realtà sono un lettore incallito, appassionato e abbastanza scaltro (concedetemelo). Aggiungete che alcune delle poesie contenute…
“il pensiero umano non si può arrestare e chi segue la scienza non può abbandonare i perseguitati di una idea” Domenico Faucello Era il candidato del popolo, “il benefattore degli orfanelli”, si chiamava Domenico Faucello. Uomo di partito, medico, poeta e scrittore, nonché fondatore di numerose riviste dell’epoca, fu l’anima della politica Messinese. Il…
18 settembre 1942 – Berlino centro. ‘Niente paura, niente paura’ – la voce mi martella dentro, mi impone di sorridere, mi tiene dritta schiena e sguardo, come se non avessi notato i due uomini all’ angolo della Sebastianstrasse, il loro trench scuro – calpestano il mozzicone sul marciapiede, poi guardano in alto, proprio verso le…
Alexander Daniloff – entrata nel regno dei morti . m a l e detta parola mon(a)ca p o e s i a fatta di fiato parola amministrata dentro un cart(ell)one di disegni parola somma senza calcolo astenuta estenuata parlamentare parola impiastricciata gitante parola gigante malgovernata tabulata infuriata parola che s’inturbina si staglia s’impenna si strimpella…
Qualche giorno fa mi sono imbattuto, cosa che capita assai di rado, in una meraviglia. Il museo Fortuny, a Venezia. Uno dei più bei posti che io abbia mai visto. Situato nel sestiere di San Marco, il Fortuny fa parte della rete dei Musei Civici di Venezia. Uno dei meno noti alle masse. Comunque escluso…

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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