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Riga il muscolo, questa notte vergognosa la pietra s’innesta nel chiodo rosso, intriso canta la vena, ingrossata, poi dalla parola il lutto si tinge e diventa inabitato, povero sentendo il dorso sonnolento, sulle labbra gelide di non credo, quando a mani tese prendo il legno e i suoi dolori, tesi e batto con il credo…
Smonta la tua scenografia notte ipocrita ripiega il nero tendaggio e spegni quelle stelle elettriche … Porta via questo cupo simulacro di luna. Spogliami del tuo silenzio perdimi, oscurità. *
Sentila, sulla pelle, la grande pioggia. Dalle nubi cariche di roccia polverizzata. Diciassettemila voli cancellati e tutti a terra. La razza umana in competizione, il capitale. Tirannosauri che si ergevano facendo ombra. Noi possiamo morire in un istante, per sempre. Meglio ricominciare a correre giù in strada. Iniziare a sentirsi colpevoli e tremare di pena.…
Il 17 aprile a VIMERCATE. Incontro curato da Sebastiano Aglieco e Francesco Marotta. Qui il programma completo http://miolive.wordpress.com/in-evidenza-la-poesia-in-rete-sabato-17-aprile/ — IL 24 aprile a VERONA. Incontro curato da Alessandro Assiri e Claudio Di Scalzo. Qui http://www.pickwicki.com/pages/_Events.aspx?BID=5SZDFwzuu5AV6%2bfo3FoAtw%3d%3d&BDATE=24042010
Non permetterò che ascrivano i confini dei miei sensi tra le pareti sessuate del mio corpo E non permetterò che diano etichette al tocco delle tue mani tra le mie cosce ai tuoi seni gonfi d’amore quando mi sfiorano il ventre No, non permetterò che le nostre lingue siano amareggiate dal moromorio ipocrita di sanguinarie…

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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