In evidenza

1) Guardo mio padre: in una mano la borsa con la carta nell’altra quella con la plastica a piedi verso il punto di raccolta, lui che non guida, con quanta dignità e così poca convinzione, differenzia è uomo d’altri tempi. Mia sorella carica tutto in macchina e ogni due o tre giorni, senza alcuna certezza,…
Biografia: Gabriele Rigon è sostanzialmente un pilota di elicottero dell’Aviazione dell’Esercito. Sono nato nel 1961 a Gemona nel Friuli e ancora non so cosa farò da grande. Però diciamo che pilotare elicotteri non è solo il mio mestiere ma una delle due grandi passioni della mia vita. È una professione che ho affrontato con amore…
Solo 1500 N. 16 – Bronte ( ovvero del pistacchio) Mi incuriosisce – particolarmente – la questione del pistacchio. Precisamente quanto pistacchio (l’oro verde) si produca nella cittadina di Bronte. La curiosità riguarda soprattutto il legame fra la cittadina siciliana e le gelaterie. Un certo tipo di nuove gelaterie. Quelle che a passarci fuori…
da La figlia di Babilonia (Parenti, 1942) Assente dal passato Porte di spazio perduto e luce di tempo che non tiene, e voi fantasmi al tristemente muto ricordo che non viene. Un cielo di memoria ha lacrimato sulla piena baldoria, ora è mancato un attimo, e per quello sei entrato trionfatore assente del passato. O…
Tra le righe n. 5: Hugo von Hofmannsthal “la traduzione è nella sua essenza plurale etica dell’ascolto” Antoine Berman[i] . Ballade des äußeren Lebens Und Kinder wachsen auf mit tiefen Augen, Die von nichts wissen, wachsen auf und sterben, Und alle Menschen gehen ihre Wege. Und süße Früchte werden aus den herben Und fallen nachts…
La poesia talvolta può diventare autobiologia. Non nel senso del corpo-metafora nel filtro doloroso/gioioso del ricordo, o dell’ingombro del proprio involucro fisico da introiettare o espellere, carezzandolo o dilaniandolo a colpi di metrica; piuttosto, automatismo che dal corpo trae direttamente l’umor, la sostanza preverbale vitrea o sanguinolenta degli scarti fonici o semantici sulla pagina. Se…

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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