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Stefano Pini – Anatomia della fame – ed. La Vita Felice 2012 Dice già molto il titolo della prima e riuscita raccolta di Stefano Pini. La fame è : la paura, il distacco, il vagare in un tempo che ancora non è, una città che a volte scompare o tarda a manifestarsi realmente. Inquadrature in…
Buon 25 aprile (la redazione) Ricordo troppe cose dell’Italia. Ricordo Pasolini quando parlava di quant’era bella ai tempi del fascismo. Cercavo di capirlo, e qualche volta (impazzava, ricordo, il devastante ballo del miracolo) mi è sembrato persino di riuscirci. In fondo, io che ero più giovane d’una decina d’anni, avrei provato qualcosa di simile tornando…
Poesie di Emiliano Zappalà —- —- —- —- Dettagli — — Quell’odore impossibile che fa il mare negli ultimi istanti d’azzurro, lo schianto d’ala sordo del gabbiano l’inchiostro degli scogli — – sono tutti dettagli immortalati dalla foto di un pazzo – — un attimo prima della pugnalata precisa del sole e del sangue che…
Si appresta un novembre buono. Dove tu eri restano denti e gusci di lumaca. Voglio stendermi lì riempire le tempie dei segni del tuo passaggio. Perché sono tutta la gente che ho incontrato . . perché il corpo ha memoria raccoglie l’acqua del contagio il pianto facile degli scomparsi. Ti chiedi dove finisce tutto il…
Fiori di lana Un hard disk pieno di poesie non vale nulla se non ci sei tu ti prendo ti porto via da qui in un posto dove non cresce l’addio Supererai o supereroi ancora non è chiaro il limite fiore che fai? ore che mai trascorreranno in pace senza che qualcuno le dominerà Alberi…
Una modesta proposta per difendere la gioventù dalle opere di poesia Così Hans Magnus Enzensberger intitolava nel 1977, su “Tintenfisch” la sua requisitoria contro “il lavoro forzato” dell’interpretazione nell’insegnamento della letteratura. Il brano fu tradotto in italiano da Alfonso Berardinelli l’anno successivo, per i “Quaderni piacentini” e si trovò, come ricorda Stefano Benni, al centro…

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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