Similitudine è il suo viaggio inaspettato provocato da irruente debolezza per la teoria della valvola di sfogo dentro vagoni luridi e impestati da viaggiatori colpiti da incertezza un modo come un altro di lasciarsi andare di cadere e cadere senza precipitare Adriano Spatola Antiche e moderne forme di vergogna - The Position of Things: Collected Poems 1961-1992 (Paperback) |
Cacciatore di mosche Immonde sarebbero le concezioni del mondo le macchie arrugginite sulla pelle maculata le stasi della mano posata sul vecchio pacco abbandonato da tempo sull'angolo del quadrato in prospettiva aristotelica non molto distante dal concetto perfetto di geometria o impertinenza dell'occhio delle mosche in volo nella stanza fosforescente intorno alla pista d'atterraggio immondo è ucciderle senza averne il coraggio * Meditazioni, alba Quanto di sopportabile un po' quasi tutto pozzi ginestre inferriate soli lumache gomme per cancellare bottiglie matite macchina da scrivere leggermente avariata disegni di una mente vagamente incantata sogni balbuzie linguaggio da osteria altro materiale che abbiamo accatastato per evitare di non essere salvato *
Senza finestra L'odore dell'odore è denso e sopportabile vivace con tono alto e isterico dolce negli angoli spesso acuto e penetrante però difficile da riconoscere intatto imbarazzante nervoso pronto per l'olfatto per la possibile sua visualizzazione chiuso l'inferno gli rimane la visione il disinfettante il fermaglio per le stampe limoni gialli cipolle carta consumata la pioggia inesistente e affogata compressa per ora in questi fogli piagati * Tecniche di creazione Similmente si comincia anche dall'alto nel punto in cui la sedia si curva oltre dove si nota bene la morbidezza infantile della brezza e dei vecchi venti di mare il loro solito modo è un modo di gridare urlare piangere piuttosto perseguitare altri strumenti tutti sono da suonare come la goccia l'acqua la placida coscienza la spalliera intagliata con le flaccide vele l'etichetta da birra con le solite tre mele birra rabbia anche un po' di esaltazione cose venute dal miele con qualcosa di fiele * Notturno in versi sulla poesia
La nuit est de plus en plus noire et de plus en plus froide, ce qui est le droit absolu d'une nuit d'hiver. Sanantonio |
Per ogni parola la divisione è unica ma dissimile da sé e quasi frazionata scivola via perché unta di grasso perché immemore e solitaria o deserta accanto alle unghie curate del sommelier O nei pressi della piegatura del foglio che esercita la funzione del tovagliolo del bavaglio incastonato fra le mandibole E il silenzioso incertamente silenzioso nelle sue componenti mal distribuite incerchiate a lenti colpi di tronchese benché la media sia aritmetica e d'oro nelle forme di sogno incontemplabili Sotto penetrazioni acute sibilanti insopportabili per la saliva e per i quanti o per le altrepresenze rivelate dal testo nell'homo sapiens e nel suo equipaggiamento non sempre funzionale o equidistante In mezzo alla rotazione all'altra sessualità dimostrata dal corpo chiuso del libro nella sua leggenda afferrata dal raffio in un primo piano inquieto e semovente Ah ma la poesia non ha bisogno di niente * Majakovskiiiiiiij (esordium) questa estrema dissoluzione sistematicamente portata ai limiti della violenza e fino alle terre del fuoco fino all’eccitazione stagnante nel rendimento del ritmo alle catastrofi degli organismi in circolazione casuali nelle città fagocitate nei corpi incrostati di sale sotto la luna ecchimotica che rotola sopra il biliardo (narratio) con un po’ di fervore ma ancora variabile per confermare il tutto per confermare lei che ama con insistenza che vegeta ramificata nel vuoto pneumatico del suo racconto la prognosi tattile l’eccezionale stupefacente chiarezza la domestica peste la febbre in espansione nell’universo con un po’ di fervore ma sempre variabile per confermare il tutto per confermare lei che ama con insistenza (partitio) ogni singola parola è adesso una tempesta di gesti un riflesso delle sue ribellioni o la piacevole ombra dell’albero che messo in moto si libera dai coleotteri il palmipede ossuto lo stimolo ligneo che s’agita negli strumenti per l’apertura per l’enfasi in certi momenti della giornata alle spalle degli animali braccati nello spettacolo esploso degli animali braccati che scivolano nella materia (probatio) un riflesso delle sue ribellioni la piacevole ombra che vegeta ramificata nel vuoto pneumatico del suo racconto l’eccitazione stagnante nel rendimento del ritmo che vegeta ramificato nel vuoto pneumatico del suo racconto con un po’ di fervore ma sempre variabile per confermare al palmipede ossuto lo stimolo ligneo che l’agita negli strumenti (repetitio) mancano ancora nella composizione le digitali memorie i presupposti marini i parziali giardini i liquidi impulsi le catastrofi degli organismi in sospensione nell’universo i cavalli castrati che perdono tempo nelle profonde caverne sotto la luna ecchimotica che rotola sopra il biliardo alle spalle degli animali braccati nello spettacolo esploso degli animali braccati che scivolano cauti nella materia (peroratio) ogni singola parola è stata una tempesta di gesti l’albero che messo in moto si è strappato di dosso le foglie la foglia che messa in moto si è strappata di dosso le dita il dito che messo in moto si è strappato di dosso i cavalli il cavallo che messo in moto si è strappato di dosso le unghie ah la prognosi tattile ah la domestica peste con un po’ di fervore ma il tutto invariabile per confermare il tutto per confermare lei che ama con insistenza
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Di seguito due pdf dall’archivio Maurizio Spatola:
Adriano Spatola L’EBREO NEGRO Scheiwiller, Milano 1966
Adriano Spatola, Majakovskiiiiiiij
e su PuntoCritico – QUI – una recensione a “the position of things” a cura di Marco Giovenale



29 risposte a “Adriano Spatola: poesie (da riscoprire) (post di Natàlia Castaldi)”
Natàlia, gloria a te! Finalmente un po’ di Spatola
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:)
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concordo con fabio e raddoppio l’esortazione!
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una notilla qui
http://puntocritico.eu/?p=3553
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grazie Enzo! la inserisco nei link sotto al post
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da “Diversi accorgimenti”
Interno
Una somma di alberi scandaglia la finestra
è luce decrescente geometria corrosiva
o riverbero arsenico aspra pigmentazione
sulla tazza sbreccata intarsiata dall’ombra
della porta sfumata che socchiude lo spazio
in residui dispersi scrostati dalle muffe
dei colpi di scalpello caduti sul mosaico.
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tutte le luci e le ombre, tutti i silenzi dei gesti quotidiani, tutte le parole che spariscono eppure costituiscono la scena, quella in cui ti riconosci, ti muovi, sentendo ogni fruscio freddo e umido di odori inespressi nella staticità delle mura. (temi cari) bella, Enzo, ottima scelta.
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contribuisco con un link a L’ebreo negro…
Fai clic per accedere a spatola.pdf
(ma in generale suggerisco di spulciare tutto il sito di Gianpaolo Guerini, ricolmo di sorprese interessanti).
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ah bene, sono un pirla, era tutto già linkato senza che me ne accorgessi. meglio così :-)
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O_O è comunque ottimo metterlo in rilievo, magari altri non se accorgono sotto il post! grazie Fabio
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I poetini rampanti che imperversano imparino qualcosa ( se ci riescono ) .
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:)
grazie Leopoldo, a presto.
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dando per scontato che leggano qualcosa oltre a se stessi (e pure in questo caso ho qualche dubbio visti i risultati)
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Qui l’archivio con quasi tutte le opere di spatola online.
http://www.archiviomauriziospatola.com/Sitonew/pagina.php?flag=protagonisti
Grazie a Natalia. Spatola è uno tra i più grandi del dopo Novissimi, insieme a Costa.
luciano
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Costa è tra i prossimi 5 in programmazione ;-)
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comunque, tanto per cambiare, è impossibile accedere alle opere di Spatola: non si trovano. scheiwiller non ha ripubblicato mai nulla. e nemmeno altri editori
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caro Michieli, attualmente, il solo modo per leggere le opere di Spatola, salvo perlustrazioni in biblioteche dagli esiti dubbi o accontentarsi di un paio di pdf che girano in rete, è acquistare il volume delle sue opere tradotte (con testo a italiano fronte) da Vangelisti per Green Integer:
http://www.greeninteger.com/book.cfm?-Spatola-The-Position-of-Things-&BookID=253
già, una casa editrice americana. noi non abbiamo tempo e spazio, siamo troppo impegnati a pubblicare anche gli sternuti di Alda Merini.
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ma che si pubblichino gli sternuti di Alda non mi preoccupa! mi preccupa il fatto che si comprino.
la Menicanti è stata tratta dall’oblio da Ladolfi. chi trarrà Spatola?
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se gli sternuti e gli altri sgorbi vengono pubblicati dalle sole case editrici che possono permettersi di finire in libreria, e quei libri vengono ‘molto’ comprati, e ‘molto’ letti, e contribuiscono a formare un gusto e delle aspettative, intorno alla poesia, quali quelle che possiamo verificare, per dire, dall’inserto poetico di glamour, allora credo ci sarà sempre meno spazio per Spatola, e per ogni lavoro che non voglia essere semplicemente decorativo.
ma, mie digressioni a parte, penso che debba esserci anche qualche problema con i diritti delle opere di Spatola, perché è davvero difficile altrimenti spiegare questa lacuna editoriale.
un saluto,
f.
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grazie, Natalia – che grandi ci sono tra i dimenticati …
Spatola, Emiliio Villa, Corrado Costa, la Vicinelii, Cacciatore, fra gli/le altri/e.
etc. sapevano che la loro condizione inevitabile era questa, e se ne sono bellamente fregati, lasciandoci dei tesori spesso inesplorati…
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E’ così, Enrico, se ne sono bellamente fregati.
quello che intendo fare con questo appuntamento più o meno settimanale, è proprio rispolverare un po’ di poesia, quella dimenticata, scopiazzata, messa da parte; quella cui tutti noi siamo debitori.
un abbraccio
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Penso a Margherita Guidacci e a Vito Riviello , a Renzo Chiapperini e a Mario Socrate che anche lui ha ottime probabilità di essere dimenticato . Ma sono certo che qui troveranno l’attenzione che si meritano .
Grazie per il vostro lavoro .
leopoldo –
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faremo del nostro meglio, Leopoldo. Prendila come una promessa. mancherò qualche giorno, appena rientro ricomincio a lavorarci.
un abbraccio.
n.
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[…] da Poetarum Silva →Adriano Spatola – poesie (da riscoprire) […]
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[…] https://poetarumsilva.wordpress.com/2012/05/03/adriano-spatola-poesie_da_riscoprire/ […]
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E’ bello scoprire nuovi poeti, stili e tendenze. Adriano Spatola lo trovo di non facile interpretazione, ma i suoi versi mi suscitano fascino, mi evocano immagini. Mi appagano. Amo il suo lessico. Grazie, lo cercavo sul web, e sono approdata in quest’isola di poesia e interscambio.WOW:)
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grazie a te, Ada.
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la questione della pubblicazione in italia dell’opera di adriano spatola è questione delicata, purtroppo. c’è di mezzo la vedova, che per motivi suoi lo impedisce.
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Tutti i poeti inesplorati per lungotempo sono da cercare, ma ai posteri capire se erano veramente validi Ci sono quelli che giungono direttamente al tuo cuore come per esempio la Merini, che era anche personaggio come lo Spatola, ma questt’ultimo oltre stimolare curiosità intelettuale ti dà una certa scossa , immediata al primo atticchio ma occorre calibrarlo e leggerlo più volte ed immaginare come Lui recitava le sue poesie che io sento di chiamare “inorganiche”al commune pensiero di noi umani.perche vagano nel mistero inesplorato della nostra anima con una meta del divino che sempre è nascosta dentro a noi ma quasi sempre inesplorata dalla maggioranza di altri poeti come invece ha fatto Dante.
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