“Io parlo al mio doppio. Il doppio non vuole gemelli e mi risponde”.
Dello stare al mondo. Del tempo e del luogo come diversivi per crearsi al mondo, fuoriusciti dalla fabbrica, dall’industria delle barre d’identità, si può essere viaggiatori solitari o sociali, si possono avere occhi nitidi o sguardi induriti, per tornare nel Sé del mondo. Dal centro al misero spigolo, si sta comunque al mondo. E il corpo è donna o uomo e il suo doppio, la sua anima diversa non fa mai un plurale, perché gli addendi umani restano singolarità.
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[Ndr.: e buon compleanno, Antonella Taravella!]


4 risposte a “2:5 du-com-plice – reading poetico: domenica 4 e lunedì 5 marzo – Reggio Emilia (post di Natàlia Castaldi)”
grazie anche qui…di cuore :*
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;-) a vele piene
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:**
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grazie, e speriamo di avervi con noi!
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