Kata-strofe – Alessandro Chiappanuvoli Gioia (post di Natàlia Castaldi)

alle persone colpite

 

Vado cantando kata-strofe

 

– e son stufo –

 

alletterando tintinnii di

di pioggellinina finissimissima

a gravi crateri di TeRRa

e fragorose frotte di fango, a cumuli

dimmondizzia immarciscente

 

– e son stufo –

 

Piuttosto

(io)

di così mi spezzo

– TRA

l’odore una volta di terra e di madre

oGGi puzza

dal classico al moderno

dal grigio al viola

di porte / da un lato

di ponti / dall’altro

TRA

5 € 500 tagli SEMPRE

mal distribuiti

TRA le vittime e

i carnefici

– un tempo

TRA servi e imperatori

passando per tutti i diversi gradi di vassallaggio

– che oggi

a TRAtti non ha più neanche odore

(pausa: richiamo: la paura del crollo delle borse

quando invece ci cadono sulla testa montagne)

piuttosto

di così preferisco sognare

che la terra sia salda come i capisaldi

dei principi dell’economia e i saldi

a Natale.

 

– Ché son stufo –

 

– 4 saldi dalla padella alla brace

debito – interesse – capitale – liber(TIN)ismo moderno

ma lasciamo stare. –

 

Piuttosto

(IO) me ne sto qui a cantare

mentre villaggi finiscono in fondo al mare

miserrime kata-strofe

medesime nelle conseguenze in tutto lo stivale

medesime nello spazio in faccia al giornale

alletterando tintinnii

medesime nelle sub-strutture mafiose in azione

medesime nella (SUB?) strutturale mancanza di prevenzione

– e son stufo –

medesime della medesima puzza di morte

DIVERSE

nel dolore SOLO

astoricamente radicato in quell’ultimissimo lampo

davanti la singola sorte.

 

Sono stufo del senso di colpa.

 

23/11/2011

8 risposte a “Kata-strofe – Alessandro Chiappanuvoli Gioia (post di Natàlia Castaldi)”