Poesie di Adriano Padua
LOOP FX (da La Presenza del Vedere, Polimata 2010) "Il cancello etimo, cancellare sbarrare. Quasi defilato dalla vita con media comprensione di quanto sale intorno di quanto cede in me cerco di stringere sulla parola “bene” pietra di un bene, nel sopra - il tempo stringe. (A. Zanzotto, La Beltà) questo volere come starci dentro neutralizzando l’odio anestesia degli occhi tuoi pianeti nelle orbite somministrare intanto morte al tempo dose per dose che non c’è bisogno ma non sapere nel riempire cosa lingua materia elettrica contorta segni lasciati imprimere lo spazio dello sfiorarsi con violenza unica da riconoscere in quanto rimane per non poterti essere mai stato con il sopirsi attese quanto lunghe in un frapporsi ora degli errori che non esiste a tutte le parole * in preda ad un costante interpretarsi come se fosse a scendere e salire un dire necessario e ininfluente omesso alla follia che non ci sente nel peso di non essere opportuni persi ricercavamo buio nelle pupille come spilli che pungendo la pelle fanno male ed il contesto contando veramente più di ogni parola che qualcuno la versifica così per sempre scritta a sé la muore vivendone a prescindere mancanza modificata forma anche se ora antitesi ci regolano in norma * impresi al nostro consumarci ore imporre inesistenti conclusioni continuando in clima della crisi l’inarrestarsi avanti e gravitando essersi nello sfondo col rumore l’umore altalenare senza armi combattere la guerra contro cosa confusi tra nemici da sconfiggere mimetizzando l’altro dei discorsi come se già li avessi pronunciati incominciare i versi ininterrotti per separare e i modi dell’attrarsi si compiono nei luoghi consueti da cui non può bastarci non volere * ripetersi di nuovo nel sentire immagini a contorni realistici contatti che avvenuti disperdendosi rivoltano la vita fatti senso dirottano percorsi stabiliti per deviazioni in precedenza note nell’affrontarle solo quando avvengono proprio al momento in cui senza motivo succede che qualcosa si verifichi concretizzata poi nel proprio ambito e tutto questo ruota su sé stesso senza procedimento contraendosi come una stasi esplosa illineare irriducibile a che sei poesia Inediti a fare l’ambiente spaziale più liquido e ampio non sono le assenze o le cose [che si manifestano la luna ripete sé stessa per fasi precise la luce del sole riflessa su una [superficie parziale emana per strade deserte i suoi raggi invisibili e freddi mutando la forma [imprecisa del buio ti porto le prive di rime parole residue i frammenti di canti annientati [e smontati dal mondo stigmatica carneficina dei sogni e martirio in assenza di corpi mediato in [sistemi di segni sequenza di versi annidati nelle spaccature dei muri in cemento di questa [città fatiscente la forza d’incanti stravolti ed eserciti in marcia di madri rabbiose a [scandire in silenzio preghiere turbate dal non realizzarsi la lingua rinchiusa nei luoghi crudeli [che abita e dice * Scarnificare a segni il vuoto d’ogni inizio, marchiando imprimerne la [superficie, agire sull’esterno senza riempire, per fasi e pause aritmeticamente, nel [ritmo obliquo, declinato a contrarsi in assenza di suono, come fosse possibile [davvero, accumulando sottrazioni e linee, un logico non distinguere, istituire [destabilizzati nuovi processi privi di ogni ordine, svolti in devianza, ribaltamenti ai [punti cardinali, imprecisioni delle strategie, in direzioni buie, su strade dalle trame [indistricate, che vanno diramandosi a tornare, non arrivate ancora, improprie nel progetto e proiettate altrove, percorse da silenzi, da polveri piovute a soffocare [fuochi, in mari dirompenti di mancanze, assidue e assuefacenti, che annegano sé [stesse e annullano di sillabe la notte, scrivendola con simboli invisibili, per [vanificazione.

6 risposte a “Poesie di Adriano Padua”
Ho sempre pensato che un poeta per affermare il proprio io poetico debba diventare riconoscibile nella poesia, non diventando monotono o monotematico, ma che tra una serie di poeti anonimi, venga riconosciuta la sua penna. Così è la poesia di Adriano, perché ogni volta che leggo suoi testi mi sembra di riconoscerne il marchio. Una cosa rara che pochi poeti possono permettersi. Piaciute le orbite degli inediti.
Una scrittura matura e consapevole. Mi piace il tono pacato del ritmo, un verso scorrevole e delicato al palato. Complimenti!
Anila Resuli
"Mi piace""Mi piace"
mi piace molto l’impronta di Padua, mi piacciono questi testi.
"Mi piace""Mi piace"
Secondo me uno dei poeti più interesanti per l’uso del ritmo, della metrica, dentro e fuori dagli schemi tradizionali.
"Mi piace""Mi piace"
“La presenza del vedere” è un grande libro, bravo Luciano a proporne un estratto.
"Mi piace""Mi piace"
Sempre efficace, una rete fittissima e al tempo stesso lasca di nominazioni sul nulla del mondo
"Mi piace""Mi piace"
grazie, di cuore
parole preziose le vostre, letture che sono doni
grazie anche a Luciano
ap
"Mi piace""Mi piace"