Hard times.
Vorrei avere la tenerezza del gatto,
Spigliato raggiungere ogni bordo
Pericoloso di cornicione, afferrare
Le nuvole con uno sternuto, appassire
Piano sotto il termosifone tiepido
Del tuo seno accolto sudato
Nella coppa fiorita delle mie incerte mani.
I tuoi piedi sollevano onde dalle forme
Sciolte lontane ( sfavillanti pensieri
D’amore domani) e domeniche sopra
E sotto la vita che abbaia pensosa
Alla notte, invertita di ritmo, alleva lunatici
Pianterreni, isolati ascensori di nebbia,
Delicate punzecchiature zanne- avorio,
Colorate per scherzo e per giunta di blù.
Unica principessa salata di lavori sovrani,
Lasciati stirati ,cucinati per bene, violoncelli
Accordati per appuntamenti mondani.
Pensate alle spalle ridenti cadute del tempo
Passato presente, imperfette sensate
Azioni dallo sviluppo binario- sistema che
Scarta e riduce le piccole passeggiate
Dal soggiorno allo studio alla stufa in cucina
In un chilometrare infinito di passi-
Lunghe tenere gambe,
Movimento solletico del vivace
Intromettere l’attesa fra le bianche pagine
Del libro in partenza.
Tempi difficili (Hard Times):
Aspetti bellicosa a volte,
Non risparmi occhiate buie nevose di sere,
Ma conosco le prime e ultime volte che,
Sempre sollevati in tripudio, abbiamo
Colato respiri, volato aspirato congiunte
Levitazioni feline, con comodini spostati e
Imbarazzati pennuti pensieri, incastri emisferici,
Australie , Tasmanie piccole piccole,
Appendici del provinciale desiderio che
Scalda ancora il sorriso.
Verità diritta diritta il mio
Guardare amoroso, il promesso spogliato
Guardare, che rimescola ancora
E raccoglie la pioggia dalle tettoie
Ombrose delle tue ciglia bagnate.
***
Prendersi cura del cuore.
Ho alcuni amici che soffrono di cuore,
sempre più ai cinquant’anni
si stemperano i colori nel buio.
Dico : vale la pena prendersi cura
del proprio armamentario flessibile
ritmico azzoppato nel mezzo del
cammino, anche per poco,
anche se la memoria si fa retrattile,
bischera e scura.
Non me ne volete amici, soffio nell’imbuto
del tempo anche per voi
(sfollagente ubriaco di passo montano).
Alle sorgenti verdi brilla la verità
della cesoia che incontra la lama,
argenta la nebbia notturna,
riprende a cantare con un sorriso
ubriaco di due litri almeno.
Ogni giudizio sospeso,
raccogliendo tempeste di foglie,
avvicinerà il giorno, scriverà lettere
affrancate dal desiderio.
***
Un quadro di Giacometti.
Com’è possibile sentire parole
come pistoni sonanti di minuscoli
motori a scoppio? La coppia spinge
e puleggia il verde boscoso del cavi-
tato presente a spalle chine.
Ritornare riannodando pulviscoli marini,
scoiattolini ancora in attesa, ma il sospiro
del vento oltrepassa ogni punteggiatura,
scivola immenso di verità nell’alito bruno
presente della verbena odorosa,
lascia la traccia acuta sulle mie mani,
dolorosa avvita la lingua in rappresenta-
zioni celesti.
Una macchia rosa colpisce l’occhio
(nel primo dei tre quadri di Madame Maeght)
raccoglie tutto il movimento in un’onda lieve.
***
Pomeriggio alieno.
Certe anestesie ci costringono
ad abbreviare i saluti
ad abbassare la voce
a sospirare nel palmo della mano.
Certe politiche ci obbligano
a prender tempo per non fare
a credere che tutto passi
a definire l’impossibile
in un atto alieno.
Certi rendiconti ci tengono
fermi dritti sul ponte a guardare
il nubifragio nero e lontano
-metafore metereologiche
per poeti qualunque-
Ho fatto un pieno paffuto
di Jaques Prevért e Sandro Penna
due poeti affatto lontani
come un pendolo impazzito
il mio istinto berbero
insolentiva le maree
stuzzicava, in 3 D,
la luna.

10 risposte a “Dalla Francia, Quattro Poesie.”
Daniele, non so commentare la tua poesia, resto imbambolata a leggerla e rileggerla (parlo di poesia in senso generale, qui son 4 poesie, lo so bene). Posso solo dirti che adoro la tua scrittura, ma proprio l’adoro e per me è tra le più belle ed originali di questi tempi.
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ti ringrazio Nat, sono davvero felice di questa tua considerazione, ma ho la netta impressione che tu stia un po’ esagerando! In ogni caso, ancora un grazie!
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ti garantisco che no, nel senso che per me è così, del resto generalmente non mi “spertico”. – prego.
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Ci sono poesie che a volte regalano il respiro vitale dell’autore, lo sbadiglio della noia, una sigaretta fumata o solo immaginata, il tentativo di un far di somma fino alla nudità semplice e lasciata lì a lasciarsi guardare nel baleno di un verso. Questo, e di più, io ho letto qui.
Grazie.
clelia
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Hai evocato per me dei molti familiari…grazie!
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Ancora un grazie…
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Concordo, belle poesie
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concordo con Natàlia, ottima poesia.
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ringrazio ancora tutti…
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mi piace.
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