FAME
Ho male e tu
mi parli piano.
Distrai il capriccio
mio che spreme spine
nel liquido frantoio dei tuoi seni,
sospese grida
nella vescica della sera.
Ho male e fame ancora
e tu,
mi parli sazia.
In teorie di rovi e
Sputi linfa e soffio
di carezza, sillaba
pronunciata in bianco
tra i denti della tua saliva
SETE
Colleziono oggetti di seta.
Li lascio appesi
al colletto della sera.
Ce li tramandiamo così
Di risveglio in risveglio,
io e i miei liquidi amici.
Caratteri verdi ed in contrasto.
Tra terapie d’arsura e nebbia
Ci stingiamo di pianto
fino all l’alba così nel riso
di bicchiere
in bicchiere.
.
Jacopo Ninni
6 risposte a “FAMEdiSETE”
fame…sete.
dette di prospettiva e stupore.
contrasto fuso in elementale natura.
bella!
api
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un bel legger jacopo…grazie
gianni
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Finalmete leggo meglio
Ottime !
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Nella “fame” il male reso dolore dall’indifferenza o meglio dalla noncuranza mentre nella “sete” la soluzione “di bicchiere in bicchiere”
è la mia lettura Jacopo, ma forse sono stato frettoloso!!!
In ogni caso mi piace assai
ti abbraccio
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grazie a tutti!
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molto belle… complimenti!
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