
Ha del tarlo il ticchettare leggero, l’invisibile galleria ,
tornante che s’appresta al buio, nascosto.
Tempo, tanto tempo scorso
come di sbieco un’occhiata,
come di volo di piume strappate
nell’aia di cortili d’altro secolo.
Un cunicolo che svetta all’apice dell’idea, tessuto stramato da risvegli
di vecchio corpo, teso all’indietro, di postura e ricordo…
Dove?
Dove finiscono i passi
…sull’orlo del foro?!
– marzo 2010 –

Una replica a “sul bordo”
domande senza risposta eppure le cerchiamo, sempre, ma spesso restano solo dei punti di domanda tra mille altri…
grazie anche a te.
"Mi piace""Mi piace"