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Anna Malfaiera – poesie (da riscoprire) (post di Natàlia Castaldi)

 
Mi dovrò persuadere che la vita
è anche questa calma indolente
questo suono di pioggia sul fogliame

A. Malfaiera - E in tanto dire - 1991



La risorsa del gratuito

Che farai ora che ritengo non distingui più
le proporzioni tra un senso e il suo contrario
nella ostinata ricerca della straordinarietà
e perché ti sia reso comunque il merito di ciò
che va sottolineato e per chi vi si affida
e per chi è sprovvisto d'ingengo e per niente
apocalittico - e non importa a quale livello
data la buona occasione del condizionamento
provvido quasi fatalità biologica dei patiti
di taluni estremisti degli intenditori ad alto
consumo dei buongustai degli amatori di situazioni
altamente ricercate di ciò che alla fin fine
scarica la viva contemporaneità regolare e
fuori della regola - sei un normalizzatore
una noiosa semplificazione degli attestati
i più discussi recensiti onorati commemorati
e può capitare che si renda piacevolissima
la tua risorsa del gratuito - come ti ho visto
fare in fase di approfondimento per cui sempre
ti aggiorni - ed è vero come è vero che come viene
viene dal primo all'ultimo occulto risultato
in ogni procedimento condotto con rispetto sparlando
del positivo giungi a smarrirti per una qualsiasi
differenza di attenzione perché sai che
non ti rimane alcuna emozione da screditare.

*

Chi si permette

Chi si permette chi lo dice chi giudica
chi dispone mondo esplicito mai
una permissione ma il controllo
la mediazione le capacità logistiche
la guerra l'appetito dei pochi
e il suo contrasto reazione
miseria obiettivo mobile nemico.
I sacrifici sono debitamente sorvolati
sono da sempre stabilizzati
quali obblighi naturalmente assunti
e la strategia generale conduce
violenta risolutiva perché
nessun ripensamento si verifichi.

*

Percorsi in regressione

Si sopravvive in perdita e quanto
ne deriva si nutre di comodi percorsi
in regressione. Siamo capitati
a distruggerci tra norme contrastanti
senza alternativa naturale è la provocazione
l'affronto della realtà dominante
costretti incalzati impiegati in vani
sforzi in esercizi che vietano
il punto essenziale della riflessione.

*

Ripetizione dell'atto

Va' all'inferno tu e tu e tu e tu
tu con lei tu con lui e tu con l'altro
e l'altra e anche tu va' all'inferno
e tu tu e tu tu   tu tu tu tu
e ancora tu e tu e sempre tu
nel medesimo modo quando che sia
e la ripetizione dell'atto e delle parole
e la ridondanza di tutti i criteri
immutabili  di  comprensione  giudizio

*

Qualcosa che serva

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . pensa
che il male e il bene non fanno ormai
più tema pensa che decresce la durata
legittima del meglio non so più bene
se ha un riflesso la dimensione fisica
dei fatti che ti lasciano andare
Negazione per negazione ci si potrebbe
adagiare nella sicurezza del buio ma
non è vero se premendolo il silenzio
urla sullo schermo nero che ci sembra tale.
Non so se è in noi un qualcosa che serva
a capire che c'entra si può assecondare
una formula data ritrovare un modulo
che non si è cercato che già esisteva
nell'intreccio meccanico di provvide
combinazioni e se intorno troppe cose
insieme non possono ordinarsi almeno
si conosce del tempo imminente il modo
automatico di esservi proiettati
il comodo far presto di criteri inerti
il conforto di un prossimo neutrale.

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Anna Malfaiera nasce a Fabriano nel 1926 e muore a Roma – città in cui lavorò e visse – nel 1996.

I testi qui presentati sono espunti dall’antologia Poesia italiana oggi, curata da Mario Lunetta e pubblicata alla Newton Compton Edittori nel 1981.

Sempre Mario Lunetta curò la pubblicazione di due delle tre ultime sillogi della Malfaiera:  E in tanto dire, nel 1991, Ventisette, Rue de Fleurus, nel 1992.

Per un approfondimento si consiglia la lettura della nota critica di Giuliano Gramigna, pubblicata da Francesco Marotta su La dimora del tempo sospeso nel 2008: cliccando QUI