Mi dovrò persuadere che la vita è anche questa calma indolente questo suono di pioggia sul fogliame A. Malfaiera - E in tanto dire - 1991
La risorsa del gratuito Che farai ora che ritengo non distingui più le proporzioni tra un senso e il suo contrario nella ostinata ricerca della straordinarietà e perché ti sia reso comunque il merito di ciò che va sottolineato e per chi vi si affida e per chi è sprovvisto d'ingengo e per niente apocalittico - e non importa a quale livello data la buona occasione del condizionamento provvido quasi fatalità biologica dei patiti di taluni estremisti degli intenditori ad alto consumo dei buongustai degli amatori di situazioni altamente ricercate di ciò che alla fin fine scarica la viva contemporaneità regolare e fuori della regola - sei un normalizzatore una noiosa semplificazione degli attestati i più discussi recensiti onorati commemorati e può capitare che si renda piacevolissima la tua risorsa del gratuito - come ti ho visto fare in fase di approfondimento per cui sempre ti aggiorni - ed è vero come è vero che come viene viene dal primo all'ultimo occulto risultato in ogni procedimento condotto con rispetto sparlando del positivo giungi a smarrirti per una qualsiasi differenza di attenzione perché sai che non ti rimane alcuna emozione da screditare. * Chi si permette Chi si permette chi lo dice chi giudica chi dispone mondo esplicito mai una permissione ma il controllo la mediazione le capacità logistiche la guerra l'appetito dei pochi e il suo contrasto reazione miseria obiettivo mobile nemico. I sacrifici sono debitamente sorvolati sono da sempre stabilizzati quali obblighi naturalmente assunti e la strategia generale conduce violenta risolutiva perché nessun ripensamento si verifichi. * Percorsi in regressione Si sopravvive in perdita e quanto ne deriva si nutre di comodi percorsi in regressione. Siamo capitati a distruggerci tra norme contrastanti senza alternativa naturale è la provocazione l'affronto della realtà dominante costretti incalzati impiegati in vani sforzi in esercizi che vietano il punto essenziale della riflessione. * Ripetizione dell'atto Va' all'inferno tu e tu e tu e tu tu con lei tu con lui e tu con l'altro e l'altra e anche tu va' all'inferno e tu tu e tu tu tu tu tu tu e ancora tu e tu e sempre tu nel medesimo modo quando che sia e la ripetizione dell'atto e delle parole e la ridondanza di tutti i criteri immutabili di comprensione giudizio * Qualcosa che serva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pensa che il male e il bene non fanno ormai più tema pensa che decresce la durata legittima del meglio non so più bene se ha un riflesso la dimensione fisica dei fatti che ti lasciano andare Negazione per negazione ci si potrebbe adagiare nella sicurezza del buio ma non è vero se premendolo il silenzio urla sullo schermo nero che ci sembra tale. Non so se è in noi un qualcosa che serva a capire che c'entra si può assecondare una formula data ritrovare un modulo che non si è cercato che già esisteva nell'intreccio meccanico di provvide combinazioni e se intorno troppe cose insieme non possono ordinarsi almeno si conosce del tempo imminente il modo automatico di esservi proiettati il comodo far presto di criteri inerti il conforto di un prossimo neutrale.
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Anna Malfaiera nasce a Fabriano nel 1926 e muore a Roma – città in cui lavorò e visse – nel 1996.
I testi qui presentati sono espunti dall’antologia Poesia italiana oggi, curata da Mario Lunetta e pubblicata alla Newton Compton Edittori nel 1981.
Sempre Mario Lunetta curò la pubblicazione di due delle tre ultime sillogi della Malfaiera: E in tanto dire, nel 1991, e Ventisette, Rue de Fleurus, nel 1992.
Per un approfondimento si consiglia la lettura della nota critica di Giuliano Gramigna, pubblicata da Francesco Marotta su La dimora del tempo sospeso nel 2008: cliccando QUI