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Rievocare il passato senza mai datarlo davvero: Pastorale mediterranea
Continua a leggere: Rievocare il passato senza mai datarlo davvero: Pastorale mediterraneaDi Giulia Bocchio Iniziò a pensare che Dio fosse una diceria, una superstizione popolare Storia del giudizio Quando affonda nelle viscere della terra, la scrittura si fa antica, si veste di radice e sugge qualcosa di sotterrato, beve i resti di sepolture che non abbiamo pianto ma che continuiamo a inseguire. Fra gli…
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Infinite Quest – Il futuro è una distopia possibile. Dialogo con Gabriele Esposito
Continua a leggere: Infinite Quest – Il futuro è una distopia possibile. Dialogo con Gabriele EspositoDomanda e risposta: due entità complementari, eppure l’una genera l’altra, in un interscambio potenzialmente infinito, mai esausto, mai uguale a se stesso. La sintesi dell’incontro, il binomio preferito della conoscenza. E della curiosità. “Intervista” è solo il nome che ne racchiude l’atto e l’intenzione ma, in questa rubrica, protagonista sarà il dialogo – l’incontro – lo…
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Nell’oscurità, Ana María Matute e i suoi niños tontos ci vedevano benissimo
Continua a leggere: Nell’oscurità, Ana María Matute e i suoi niños tontos ci vedevano benissimoDi Giulia Bocchio Ana María Matute aveva undici anni quando nel 1936, negli Stati Uniti, Dave Fleischer dirige un toccante corto animato intitolato Somewhere in Dreamland. Il film, appartenente alla serie Color Classics di Max Fleischer, fratello di Dave, segnava per l’epoca un importante traguardo tecnico, fu infatti il primo cortometraggio dei Fleischer realizzato con…
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“Non c’è letteratura alta o bassa. C’è chi sa raccontare. E Tolkien lo sapeva”: intervista a Wu Ming 4
Continua a leggere: “Non c’è letteratura alta o bassa. C’è chi sa raccontare. E Tolkien lo sapeva”: intervista a Wu Ming 4Some courage and some wisdom, blended in measure. Profondo studioso e conoscitore dell’opera di J.R.R. Tolkien, Wu Ming 4 ne è diventato anche il traduttore: lo scorso anno ha infatti ri-tradotto Lo Hobbit. Un’impresa – e una responsabilità – che mette sempre di fronte al profondo potere evocativo della lingua. Ed è intorno…
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I want a holophrase: il modernismo e l’oblio di Hope Mirrlees
Continua a leggere: I want a holophrase: il modernismo e l’oblio di Hope MirrleesDi Giulia Bocchio Su YouTube si possono trovare diversi video rudimentali girati a Parigi negli anni delle avanguardie e ci si potrebbe passare ore a guardarli, rappresentano una visione più o meno nitida di quei caffè e di quel viavai continuo tipico di una metropoli che stava assorbendo sempre di più un concetto di…
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Se solo certi ideali avessero la longevità della plastica – Il detective sonnambulo di Vanni Santoni
Continua a leggere: Se solo certi ideali avessero la longevità della plastica – Il detective sonnambulo di Vanni SantoniDi Giulia Bocchio “(…) Noi generosi e ricchi di spirito, stiamo aperti al mondo come fontane, e non impediamo a nessuno di attingere dalle nostre acque. Per questo non possiamo nemmeno impedire a chicchessia di renderci torbidi”. D. Tor Una cosa va disambiguata: Parigi non è la città dell’amore come una certa retorica…
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88/100 era un voto abbastanza ambito alla maturità
Continua a leggere: 88/100 era un voto abbastanza ambito alla maturitàIn perfetto stile déclic, ovvero senza mappe concettuali, prefazioni di sorta, avvertenze, linearità compositiva o coerenza tematica, il nuovo libro di Antonio Vangone, 88/100, sulla falsariga del precedente bosco, è una lapidaria raccolta di frammenti narrativi brevi, dove non mancano le citazioni colte, la gente che muore male, la gente che vive in un presente…
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Just dropped in – Matteo Trevisani x Mercurio Books
Continua a leggere: Just dropped in – Matteo Trevisani x Mercurio BooksIntervista a cura di Giulia Bocchio Difficile non notare la casa editrice Mercurio Books quando si va a una fiera o a un festival: l’impatto estetico è sotto gli occhi di tutti, ma occorre osservare da vicino questi libri-soglia, perché raccontano qualcosa di più profondo di una pubblicazione in senso tradizionale. C’è un…
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Don’t delay, decay – L’ultimo mondo non è mai davvero l’ultimo
Continua a leggere: Don’t delay, decay – L’ultimo mondo non è mai davvero l’ultimoDi Giulia Bocchio Io vengo dal futuro perché ognuno è figlio delle proprie opere E se la fine del mondo coincidesse con una fine più individuale di quanto la immaginiamo? Più sottile, più duttile, più sonnambula dell’apocalisse in sé, che ha tratti sempre universalmente distopici e catastrofici, poeticamente baudelairiana con quel suo cielo…
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Infinite Quest: Il signore delle acque – Dialogo con Giuseppe Zucco
Continua a leggere: Infinite Quest: Il signore delle acque – Dialogo con Giuseppe ZuccoUna rubrica a cura di Giulia Bocchio Domanda e risposta: due entità complementari, eppure l’una genera l’altra, in un interscambio potenzialmente infinito, mai esausto, mai uguale a se stesso. La sintesi dell’incontro, il binomio preferito della conoscenza. E della curiosità. “Intervista” è solo il nome che ne racchiude l’atto e l’intenzione ma, in…