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Di Annachiara Atzei “Se mai le cose potessero parlare – ma se parlassero, potrebbero anche mentire. Soprattutto quelle ordinarie e poco apprezzate, per attirare finalmente l’attenzione. Mi spaventa l’idea di cosa mi direbbe il tuo bottone caduto, e a te la mia chiave di casa, vecchia mitomane.” (Wisława Szymborska, Racconto antico) L’oltre…

Una rubrica di Annachiara Mezzanini Mora, bella, bionda. Pulita, ordinata, forte. Piccola, aspra, bambina. Rincorrevi a piedi scalzi una prospettiva, un alito di vento, un qualcosa che dimostrasse a tutti quanti la tua devozione. Casta, ribelle, stanca. Pensavi che la morte potesse essere solo un briciola di tempo, un intrattenimento prima del vero…

A cura di Annachiara Atzei L’habitat naturale della poesia è la distanza. Ed è proprio da un distacco – che è pensato come una forma di abbandono – che nascono i versi di Male minore (Vallecchi), attraverso i quali Rebecca Garbin cerca di circoscrivere un dolore, di individuare il luogo dove è iniziato e…

Quante volte ci è capitato di andare a dormire e sperare così di risolvere un problema? Dormire dopo una brutta giornata, addormentarsi per un mal di testa o un dolore psichico: e se dormire fosse l’unico modo per esistere? Ne Il mio anno di riposo e oblio (Feltrinelli) di Ottessa Moshfegh, la protagonista – ricca,…

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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