«Una strana amicizia, i libri hanno una strana amicizia l’uno per l’altro. Se li chiudiamo nella mente di una persona bene educata (un critico è soltanto questo), lì al chiuso, al caldo, serrati, provano un’allegria, una felicità come noi, esseri umani, non abbiamo mai conosciuto. Scoprono di assomigliarsi l’un l’altro. E ognuno di loro lancia frecce, bagliori di gioia verso gli altri libri che sembrano (e sono e non sono) simili. Così la mente che li raccoglie è gremita di lampi, di analogie, di rapporti, di corti circuiti, che finiscono per traboccare. La buona critica letteraria non è altro che questo: la scoperta della gioia dei libri che si assomigliano».
Mario Praz

L’erba se ne frega di Dio.
Passa il tempo con i sassi,
le formiche, i destini rasoterra.
Incapace di resistere
al richiamo dei suoi pari.
Il suo silenzio verde
è una preghiera verso il basso.
Inedito di Marco Brogi
L’ERBA
Erba che il piede preme, o creatura
umile de la terra, tu che nasci
ovunque, in fili tenui ed in fasci,
e da la gleba e da la fenditura,
e sempre viva attendi la futura
primavera nei geli orridi, e pasci
l’armento innumerevole, e rinasci,
pur sempre viva dopo mietitura,
erba immortale, o tu che il piede preme,
io so d’un uomo che gittò nel mondo
un seme come il tuo dolce e tenace;
e nulla può distruggere quel seme…
– Pensa l’Anima un carcere profondo
ove l’erba germoglia umile in pace.
Poema Paradisiaco, Gabriele D’Annunzio
L’ERBA
Ancella solitaria, neve verde,
elemosina verde di malati
lungo le porte chiuse, sui selciati.
Oh la decapitazione verde!
Ama le bianche statue, sulle soglie
arse con le sue mille aperte gole
sospira l’acqua o scherza con il sole,
ed è bara di velluto alle foglie.
Preferisce i cortili umidi e oscuri
e i marciapiedi interni dei conventi,
dove non passa piede che la strazi:
solo rospi seduti contro i muri
si riscaldano al sole, flatulenti
come rognosi mendicanti sazi.
Da Gli aborti di Corrado Govoni
