STORIA – Giovanni Giudici

STORIA – Giovanni Giudici

Ho avuto sì una storia – quel tale del treno
Mais sans jouir e una volta soltanto
E sul sofà – e nemmeno
Proprio nudi benché l’atto fu quello –
Macché giovane e bello: basso, grasso
Pieno di boria tra il furbo e lo scemo
Quando racconta che ha molto vissuto

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Però è stato gentile una sera di neve
Io tutta lieve e te lontano un abisso
Da tanti pianti che mi avevi fatto fare –
Volevo cancellare le mie pene
Volerti non troppo bene:
Anche se intanto tu eri tornato esemplare
Mio solo tutto amore al mio servizio

—-

Ma il ricordo mordeva come un vizio
Quando è successo a marzo una mattina
Alle cinque nel buio graffiata da uno squillo:
Ti piacerebbe un giretto d’oblìo?
Non dirmi cosa avresti risposto tu
Perché a rispondere c’ero io –
Alles gute, mi vesto e sono giù

Una replica a “STORIA – Giovanni Giudici”