LE MIE CENTO ANIME

Non trascuriamo le suole
e quello che ci dicono
calpestando il quasi omonimo suolo.
A volte ci restituiscono più di un eco.
E capita allora di vedere i sogni più scontati
e gli sbertucciamenti disillusi
o forse solo il lampo di un attimo
accompagnato dal vino dolcemente.
Calcare le scene come un dio
strafottere la vita e i suoi angoli migliori
sfrigolare davanti a un pubblico osannante
o salvare vite per eroica dedizione
acclamato fra gli acclamati.
Ma anche scivolare in basso senza alcun pudore
pantegana fra le pantegane
che sguazza nei sudici rigagnoli
e canta odi all’Emmental bucato
corteggiando instancabile le zoccole adorate
scalpiccianti sull’orlo della darsena.
E comunque sorridere al risveglio.

Una replica a “LE MIE CENTO ANIME”