La deriva è il mio focolare
La deriva è il mio focolare.
Su ogni grembo si posa una tomba
che gonfia il ventre trasudante di vita
e spinge fuori il corpo mortale
che nulla può
contro la gravità e il suo destino.
*
Ti battezzo nel nome della vita
Sul mio capo che pende assonnato
s’affaccia
(come fosse da un pozzo)
il Ministro Mortale.
Pende dal labbro
la linfa fetale che uccise
e i seni delle madri marcisce
con latte gravido.
Viene dal monte dove
da sempre si dorme,
insinuando il passo tra i corpi
distesi che all’incedere
fanno il rumore di tappeto
d’ossa che s’infrangono
e foglie secche.
*
Considerazioni
Hai mai considerato la possibilità che tutto
sia solo un lento trascorrere?
Il Lento Trascorrere.
La meta ha sposato la fine
l’obiettivo caduto ha baciato la terra
il principio inaugura il declino.
Vita: accidentale deviazione
dal Nulla. Tutto il resto
è oblio, illusione e sogno
interrotti da inattesi sprazzi
di ordinaria lucidità.
Questa è l’era del viaggio,
dove tutto è un lento trascorrere,
dove inizio e fine
sono lettere e suoni
e il tempo diluisce i significati.
Dove tutto diventa
miscuglio, amalgama
denso e accogliente,
placenta ancestrale.
E si vedono passare le cose
e le persone si vedono passare.
E si vede passare anche noi
in fila, riflessi nell’enorme
specchio del divenire
inutili riverberi del Nulla
che per un attimo esiste.
Ti invito al viaggio,
dove il nascere e il morire sono
i soli momenti concretamente reali,
dove tutto è solo un lento trascorrere.
Dove il tempo è uno sperma che ci violenta
e ci lascia gravidi della nostra morte.

2 risposte a “Vita, morte e (quali?) miracoli”
io più ti leggo…più trovo difficile darti parole per…farti sapere quantola tua scrittura mi segni
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Morfea…
questo è davvero tanto…
grazie
L
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