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A cura di Annalisa Grulli Il gallerista Emilio Mazzoli racconta il suo mestiere; il lavoro che dal 1970 lo vede promotore dell’arte italiana e internazionale. Dopo una prima esperienza con Futura, galleria aperta dal 1970 al 1971, gestisce Galleria Mazzoli a Modena dal 1977; luogo che ospitò l’anno successivo la nascita della Transavanguardia, corrente…

Di Giulia Bocchio che se il principio è buono il resto è buono, dicevano le vecchie nella veglia e nel sonno D’altra parte il bando del Premio Nazionale di narrativa Neo Edizioni Anno zero era stato dettagliatamente chiaro: la ricerca avrebbe puntato su storie ibride, difficili da incasellare in un genere specifico, lontane…

Di Serena Votano Ho letto un libro che mi ha fatta sentire capita. Non è raro, nel senso che mi capita spesso di leggere un romanzo in cui ritrovo qualcosa di me che fino a quel momento non era così chiaro, così come può capitare di leggerne altri in cui non trovo tracce…

Di Annachiara Mezzanini Non si è ancora completamente donne, non si è proprio più ragazzine, si è avide e stanche. Irène Némirovsky, Le rive felici Un parallelepipedo di carta profumata, racchiuso da una sottile copertina lilla, dalla quale ci osserva annoiata una delle ragazze sedute di Jules Pasci: è Il carnevale di Nizza…

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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