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La melassa – Stagione 2, ep.4 – Il Minotauro

A cura di Annachiara Mezzanini
All’ombra di sogni antichi giace il mio nome, perduto nel tempo.
Riemergo, per un istante, sulle labbra di quei pochi uomini che mi hanno incontrato lungo il
mito; sento il loro sudore freddo colare inesorabile lungo le loro schiene ricurve, immagino e
pronuncio a mia volta i loro nomi gracchianti.
Nell’oscurità del mio tempio, ricordo l’odore della primavera di fine marzo, lo sciabordare delle
onde sui lidi oltre la macchia, il riverbero della luce viva tra le ciglia socchiuse dei miei occhi
ancora giovani, oggi stanchi.
Ora, dalla mia casa, osservo solo la luna, impaziente del prossimo equinozio e sento la sete farsi strada lungo la gola.
Nella pace della notte sottraggo la paura dal mio cuore e ricordo tutto.
Questa casa senza finestre e dai mille corridoi io conosco ormai a memoria. Questo cielo visto da lontano non ha più segreti per me.
Resto in ascolto, fermando il respiro, sperando di sentire, finalmente, i suoi passi dietro ogni angolo.
Borges, L’Aleph

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