A cura di Annachiara Mezzanini
(…) E cadde sotto le magiche parole di Circe, mutando forma e sentimenti. Sei teste, dodici zampe e la vergogna in petto per non essere più la ninfa di un tempo, belle trecce. Gettatasi tra i flutti dello stretto messinese, da mostro divenne gorgo e da gorgo divenne scoglio, sul quale, funeste, si infrangono tuttora le onde fragorose del mare in tempesta.
Riferimenti bibliografici:
Borges, Il libro degli esseri immaginari

