Di Annachiara Mezzanini
Quanto rumore fa la gente.
È un pomeriggio di fine estate, finalmente ritorna la stagione della malinconia.
Poggio l’ultima valigia in corridoio, ascoltando i passi pesanti del vicino di sopra.
Il soffitto scricchiola sotto a quel paio di scarpe da barca, intraviste prima, sulle scale.
Tutto attorno è luce e silenzio. Osservo per l’ultima volta il piano bianco della cucina: il segno rossiccio di un bicchiere mi ricorda l’ultima cena fatta in questa casa. Il riso di qualcuno nella calle mi riporta alla memoria i volti di tutti coloro che sono passati per quella porta. Chiara, sottile, sgangherata. Fra pochi minuti me la chiuderò alle spalle per l’ultima volta, lasciando dentro le chiavi.
L’odore della polvere sale animato dalla pioggia, oltre la finestra aperta di fronte a me. Di nuovo passi concitati, il mondo che non tace e mai riposa fuori da qui.
Socchiudo gli occhi, inspiro, lascio la presa e vedo cosa succede.
Quanto rumore fa la gente, pure qui.

