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  • Le Malade imaginaire – Una strana ipocondria sentimentale (seconda e ultima parte)

    . Il malato immaginario ha, evidentemente, paura di ammalarsi, ma per quale motivo? Semplicemente, per il corollario di qualunque malattia: la morte. Perché abbiamo paura delle malattie? Perché non vogliamo morire. Questa pièce è stata così definita “une authentique comédie de caractère, la plus hardie qu’on ait jamais imaginée: la comédie de la peur de…

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  • Le Malade imaginaire – Una strana ipocondria sentimentale (prima parte)

    .. “Malato immaginario” è formula addolcita e letteraria, addolcita proprio perché letteraria, che sta per “ipocondriaco”. L’ipocondria, già ai tempi di Molière, era un disagio accertato e riconosciuto: anche per la coscienza medica del ‘600, insomma, ci si poteva ammalare senza essere malati. Dandrey, in particolare, ci segnala il contributo del docteur Jacques Ferrand, che…

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  • Mostri reali e mostri immaginari: quello che l’arte ci dice in più

    . Nel 1931 Fritz Lang girò un film rimasto memorabile: il titolo è M – Il mostro di Düsseldorf, siamo alla periferia dell’espressionismo tedesco, già proiettati verso il noir. Alcune bambine sono state uccise (probabilmente violentate, ma non ci viene detto), e nella città è il panico. La taglia per il mostro campeggia sui manifesti,…

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  • BUFALINO PARMI LES MAUDITS, PAR MILLE MOTS DITS – Gesualdo lettore di Verlaine e Mallarmé (quarta e ultima parte)

    Nell’ultima festa galante, l’inganno delle maschere si conclude nella perfetta verosimiglianza coi volti, nella “terribile verità della finzione, della recita continuamente protratta”.[1] La poesia s’intitola Colloque sentimental: è il Verlaine migliore, quello della malinconia dei parchi, e dei sorrisi amari. . “Dans le vieux parc solitaire et glacé Deux formes ont tout à l’heure passé.…

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  • BUFALINO PARMI LES MAUDITS, PAR MILLE MOTS DITS – Gesualdo lettore di Verlaine e Mallarmé (terza parte)

    Gesualdo Bufalino commentò a lato anche i versi con i quali Mallarmé, nei consueti modi sfuggenti ed evocativi, raffigurò la figlia Geneviève:  . “Ô rêveuse, pour que je plonge Au pur délice sans chemin, Sache, par un subtil mensonge, Garder mon aile dans ta main.  . Une fraîcheur de crépuscule Te vient à chaque battement…

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  • BUFALINO PARMI LES MAUDITS, PAR MILLE MOTS DITS – Gesualdo lettore di Verlaine e Mallarmé (seconda parte)

    .—————————————————————– —————————————————————–ChC                                                                                         Chi scrive in modo chiaro ha lettori;    …

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  • BUFALINO PARMI LES MAUDITS, PAR MILLE MOTS DITS – Gesualdo lettore di Verlaine e Mallarmé (prima parte)

    Molto era già stato scritto, ma nascosto nelle profondità di un cassetto, quando Gesualdo Bufalino fu costretto a uscire allo scoperto dall’insistenza affettuosa di alcuni siciliani illustri, su tutti Leonardo Sciascia, incuriositi dall’introduzione a un libro di vecchie fotografie comisane, troppo ben fatta per essere soltanto di servizio. Quel riservato ex-professore di liceo continuò a…

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  • A WISLAWA, CON RISPETTO PARLANDO

    Wislawa Szymborska non era una poetessa italiana. Se questa affermazione può sembrare scontata, visto l’eccesso di consonanti del suo nome, non lo è più all’interno di un discorso strettamente letterario. Quando venne a Pisa qualche anno fa, invitata dalla Normale, non avevo mai letto nulla di suo, la grande popolarità e la presenza invasiva nelle…

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  • Chi siamo

    Poetarum Silva è un LITblog collettivo la cui redazione è libera e svincolata da ordini di pubblicazione per generi, temi e scelte. Lo scopo di questo collettivo è offrire una vasta visione delle diverse poetiche della contemporaneità, esplorando la scrittura in tutte le sue forme e sfaccettature. All’interno del blog potrete trovare un’ampia scelta di…

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  • Un’idea abissale di Palermo: “Tre orfani” di Giorgio Vasta

      In un racconto uscito qualche mese fa, dal titolo in apparenza desolato, Tre orfani (Edizioni Casagrande 2021), Giorgio Vasta si dimostra innanzitutto un bravo prosecutore di una certa linea di scrittura che parte da Kafka e attraversa la grande letteratura sudamericana sotto l’etichetta di “realismo magico”. La storia si apre infatti con un evento…

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  • La velocità e la lentezza. Per Franco Battiato

    La morte di Franco Battiato è stata anticipata da un lungo periodo di silenzio e malattia. Questo l’ha in qualche modo diluita, dilazionata, eppure non l’ha resa meno improvvisa per tutti noi, se non altro perché davvero se n’è andato uno di casa, una voce familiare, presente, legata al trascorrere del tempo delle nostre vite.…

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  • Di cosa parliamo quando parliamo di barocco (a margine del Festival di poesia Paolo Prestigiacomo 2021)

    (A San Mauro Castelverde, il paese più alto delle Madonie, si è tenuto nelle giornate dal 19 al 21 agosto un Festival intitolato al poeta locale Paolo Prestigiacomo, con una giornata di convegno sulla poesia siciliana e non solo – a cui hanno partecipato relatori siciliani e non solo -, sessioni di letture poetiche e…

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  • A partire da “Fly mode” di Bernardo Pacini: il drone e altre strategie di elusione dell’Io

    Bernardo Pacini, Fly modeAmos Edizioni, 2020 A partire da Fly mode di Bernardo Pacini: il drone e altre strategie di elusione dell’Io La grande idea su cui si fonda il nuovo libro di Bernardo Pacini (Amos 2020) è quella di adottare, immaginare l’inedito punto di vista di un drone, che gli permette una spettacolare esplorazione del mondo…

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  • Un quartiere-mondo: “La nostra strada” di Pierfrancesco Li Donni

    Il nuovo lavoro del regista Pierfrancesco Li Donni, appena uscito e già miglior film italiano al Biografilm Festival, segue le storie di tre ragazzini, Daniel, Desirée, Simone (e a ruota dei loro compagni e del professore di Lettere), nel passaggio dalla terza media all’adolescenza piena, vissuto però con fretta inconsapevole e arrabbiata, in una zona…

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  • La costruzione di uno stigma: “L’estate del mondo” di Gabriele Galloni

    La costruzione di uno stigma: L’estate del mondo di Gabriele Galloni   Di Gabriele Galloni si parla tanto già da tempo, per quanto il suo essere un autore precoce e sorprendente sia passato spesso in seconda posizione rispetto a una presenza social di aperto narcisismo, il più delle volte teatrale e divertente, in altre uscite piuttosto…

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  • Stanze che imprigionano: su una figura ossessivo-generazionale in De Lisi, Gallo, Mazziotta

      Proverò in questo intervento a mettere in rapporto tre libri più o meno recenti di poesia, La stanza vuota di Noemi De Lisi (d’ora in poi Lsv, Ladolfi 2017), Appartamenti o stanze di Carmen Gallo (Aos, Edizioni d’if 2016), Posti a sedere di Luciano Mazziotta (Pas, Valigie rosse 2019), che sembrano in qualche modo…

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  • “Un cervo! Ma dove? Ma che!” da “Suite Etnapolis” di Antonio Lanza (con nota di lettura)

    Per il modo di costruire la successione delle immagini, di spostare da una parte all’altra un ipotetico sguardo sul mondo, nel grande libro di Antonio Lanza Suite Etnapolis (Interlinea 2019, su Poetarum Silva qui) è possibile ravvisare qualcosa di simile a una logica, a una sintassi cinematografiche. Quando la variazione della luce ci dà il…

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  • Cartello stradale

    . “Cimitero/Altre direzioni”, dice un cartello al bivio di un paese. Poesia involontaria dei piani regolatori, umorismo nero su fondo turchese. Qualcuno ride probabilmente, qualcuno riflette sull’alternativa. O la borsa o la vita! Se vai di qua, perdi tutto perché si muore. Se vai di là, sopravvivi in qualche modo, ma per una direzione che…

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