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I poeti della domenica #447: Nelly Sachs, Se i profeti irrompessero…
Continua a leggere: I poeti della domenica #447: Nelly Sachs, Se i profeti irrompessero…Se i profeti irrompessero… / Wenn die Propheten einbrächen… Se i profeti irrompesseroper le porte della notte,lo zodiaco dei dèmonicome orrida ghirlandaintorno al capo,soppesando con le spalle i misteridei cieli cadenti e risorgenti,per quelli che da tempo lasciarono l’orrore. Se i profeti irrompesseroper le porte della notte,accendendo di una luce d’orole vie stellari impresse…
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Nino Muzzi: La sera del poeta (Trakl)
Continua a leggere: Nino Muzzi: La sera del poeta (Trakl)La sera del poeta C’è un’ora, quella della sera, che contiene per Trakl il momento in cui il mondo appare più vero, pur nella sua crudezza e malinconia. Trakl, al pari di Hölderlin e di Rilke, ha avuto la ventura di passare sotto l’analisi critica di Heidegger, il quale vi ha trovato quel che vi…
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I poeti della domenica #386: Hugo Loetscher, C’era una volta il mondo
Continua a leggere: I poeti della domenica #386: Hugo Loetscher, C’era una volta il mondoC’era una volta il mondo Là dove un satellite si disintegra Due costellazioni più avanti E subito a sinistra – Questo nel caso Che voi mi Cerchiate. Hugo Loetscher (traduzione di Anna Maria Curci) Es war einmal die Welt Wo ein Satellit verglüht Zwei Sternbilder weiter Und gleich links – Dies ist für den…
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I poeti della domenica #385: Hugo Loetscher, Abbraccio
Continua a leggere: I poeti della domenica #385: Hugo Loetscher, AbbraccioAbbraccio Mentre le mie dita ti scompigliano i capelli altrove esplode un’autobomba schizzano schegge di vetro saltano in aria corpi di bambini, e mentre affondo il viso sotto il tuo braccio sbatte la porta di una cella, si spegne l’urlo di un torturato nei nostri gemiti. Scambiamo baci sotto un cielo stellato che missili mortali…
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Schiller, La passeggiata (trad. di Nino Muzzi)
Continua a leggere: Schiller, La passeggiata (trad. di Nino Muzzi)La passeggiata Ti saluto, monte dalla cima rosseggiante! Ti saluto, sole che amabile lo rischiari! Anche te saluto, animato campo, e voi, tigli fruscianti, e il coro gioioso, che si culla fra i vostri rami, e anche te, placido azzurro, che infinito ti effondi intorno all’oscura montagna, sul bosco verdeggiante, e intorno a me, che,…
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Gli anni meravigliosi #20: Peter-Paul Zahl
Continua a leggere: Gli anni meravigliosi #20: Peter-Paul ZahlLa rubrica prende il nome da un testo del 1976 di Reiner Kunze, Die wunderbaren Jahre, Gli anni meravigliosi. Si trattava di prose agili e pungenti, istantanee veritiere – e per questo tanto più temute – su diversi aspetti della vita quotidiana dei giovani nella DDR degli anni Settanta. Come ricorda Paola Quadrelli nel bel…
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Tra le righe #14: Ingeborg Bachmann
Continua a leggere: Tra le righe #14: Ingeborg BachmannTra le righe n. 14: Ingeborg Bachmann, Ihr Worte “la traduzione è nella sua essenza plurale etica dell’ascolto” Antoine Berman* 87 anni fa, il 25 giugno 1926, nasceva a Klagenfurt Ingeborg Bachmann. A lei, oggi, è dedicata la quattordicesima puntata della rubrica “Tra le righe”, con la sua poesia Ihr Worte nell’originale tedesco e in…
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Heinrich Böll, Tutti i giorni Natale
Continua a leggere: Heinrich Böll, Tutti i giorni NataleHeinrich Böll scrisse Nicht nur zur Weihnachtszeit (racconto tradotto in italiano con il titolo Tutti i giorni Natale) sessant’anni fa. Trent’anni fa l’ho letto per la prima volta e torno spesso a scorrerne le pagine, sempre spiazzata dalla attualità della sua satira, nella duplice dimensione pubblica e privata. Allora largo a zia Milla e alla sua…
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“ciò che è stato”. Paul Celan: la poesia dopo Auschwitz (di Natàlia Castaldi)
Continua a leggere: “ciò che è stato”. Paul Celan: la poesia dopo Auschwitz (di Natàlia Castaldi)Quando Adorno scrisse «La critica della cultura si trova dinnanzi all’ultimo stadio di cultura e barbarie. Scrivere una poesia dopo Auschwitz è barbaro e ciò avvelena anche la stessa consapevolezza del perché è divenuto impossibile scrivere oggi poesie», non aveva ancora fatto i conti con la poetica di Paul Celan, con quel “ciò che è…