– Nie wieder Zensur in der Kunst –
Pubblicato il 2 aprile 2021 da redazionepoetarum
Gioca per sé, come tutti
un rialzo massimo
la sfinge del convolvolo.
Scommette meno di un soldo
per una vita brevissima,
ma ugualmente sentita.
Prima del concerto di Ferragosto
Stretti nella comune solitudine
dell’operaio pomeriggio festivo,
banconisti fanno vettovagliamenti
per soldati di battaglie rallentate.
Sciacquano tazzine negli acquai
sotto frescure d’altre stagioni.
Soldati in precoce ricognizione
esplorano stupiti un raro mondo.
In licenza
Mi sdraio coi piedi puntati alla Gru,
pollici a nord, capelli a sud. Soldati
intorno a me hanno sospeso la consegna
del salto della fila.
Da adolescenti ci siamo amati
in equilibrio sulle città.
Abbiamo impalcato velieri di carezze
siamo stati bulbi nelle chiglie.
Solo poi abbiamo scoperto
che si ricomincia da una piccola prua.
Barocco straripante di realtà,
l’incauta domanda dell’uomo
che vuole raggiungere
una scansione maggiore?
Ma particolari troppo chiari
ottundono i sensi,
l’informazione può debordare, rivelarsi selva
dalla troppa lucentezza.
O forse è solo un problema di materia?
Può apparire innaturale il fitto intrico,
di foglie rigogliose inciso nella calce
o nel legno macerato di una cattedrale.
© Fernando Della Posta, Sillabari dal cortile, Macabor Edizioni 2021
Categoria: poesia, poesia contemporanea, poesia italiana, poesia italiana contemporanea, redazioneTag: Fernando Della Posta, Macabor Editore, poesia italiana contemporaea, Sillabari dal cortile
Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.
Il presente blog collettivo non è da ritenersi testata giornalistica, fondando la sua attività solo sulla libertà d’espressione creativa, che da sempre ha animato il progredire del pensiero universale.
Pingback: Su ‘900 letterario | SOLCHI