Ars poetica
E non resti di me che un grido, un grido lento,
senza parole. Nessuna mai parola: ché premio
m’eri, o frana celeste ed intima, tu sola.
Nel cielo senza tremito, quest’onda, quest’accento…
E non resti di me che un grido, un grido lento,
senza parole. Nessuna mai parola: ché premio
m’eri, o frana celeste ed intima, tu sola.
Nel cielo senza tremito, quest’onda, quest’accento…
Passa la notte, canna nell’onda,
un’onda che noi pure abbiamo
nelle vene. Dolce onda del sangue
calda, rossa e lunga.
……………………..Persuade
al vivere quest’animale bava
sempre in fuga che fa godere
il canto delle allodole,
il volo di libellule,
il brulichio ilare d’insetti.
…………………..Ho sonno.
Se dormo la memoria resta
proprio perché il nascosto sangue
prosegue a sillabare vita.