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An(ders)denken: Bachmann, Jandl, Enzensberger, Braun, Kunze

biennale arte - foto gm
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An(ders)denken: Bachmann, Jandl, Enzensberger, Braun, Kunze

 

Quando l’esercizio della memoria (Andenken), il monito sul tempo si fa pensiero diverso e divergente (anders denken): cinque testi poetici, cinque autori di lingua tedesca. Scelta di testi e traduzione in italiano di Anna Maria Curci.

 

Die gestundete Zeit

Es kommen härtere Tage.
Die auf Widerruf gestundete Zeit
wird sichtbar am Horizont.
Bald mußt du den Schuh schnüren
und die Hunde zurückjagen in die Marschhöfe.
Denn die Eingeweide der Fische
sind kalt geworden im Wind.
Ärmlich brennt das Licht der Lupinen.
Dein Blick spurt im Nebel:
die auf Widerruf gestundete Zeit
wird sichtbar am Horizont.

Drüben versinkt dir die Geliebte im Sand,
er steigt um ihr wehendes Haar,
er fällt ihr ins Wort,
er befiehlt ihr zu schweigen,
er findet sie sterblich
und willigt dem Abschied
nach jeder Umarmung.

Zieh dich nicht um
Schnür deinen Schuh.
Jag die Hunde zurück
Wirf die Fische ins Meer
Lösch die Lupinen.

Es kommen härtere Tage.

 

Il tempo prorogato

Verranno giorni più duri
Il tempo prorogato revocabile
appare all’orizzonte.
Presto dovrai allacciare la scarpa
e  ricacciare i cani nei cortili,
ché le interiora dei pesci
si sono raffreddate al vento.
Arde misera la luce dei lupini
Il tuo sguardo segue la traccia nella nebbia:
il tempo prorogato revocabile
appare all’orizzonte.

Dall’altra parte ti affonda l’amata nella sabbia,
sale sui suoi capelli svolazzanti,
le tronca la parola,
le ingiunge di tacere,
la trova mortale
e acconsente all’addio
dopo ogni amplesso.

Non ti cambiare
Allacciati la scarpa
Ricaccia indietro i cani.
Getta i pesci nel mare,
Spegni i lupini.

Verranno giorni più duri.

Ingeborg Bachmann (da: Ingeborg Bachmann, Die gestundete Zeit, prima pubblicazione nel dicembre 1953)
Traduzione di Anna Maria Curci

 

*

 

Zerbrochen sind die harmonischen Krüge,
die Teller mit dem Griechengesicht,
die vergoldeten Köpfe der Klassiker …

aber der Ton und das Wasser drehen sich weiter
in den Hütten der Töpfer.

.

Sono rotte le brocche armoniose,
i piatti con il volto greco;
le teste dorate dei classici…

ma l’argilla e l’acqua continuano a girare
nelle umili case dei vasai.

Ernst Jandl (zeichen; il testo qui riportato, del 1953, fu completato nel 1955)
Traduzione di Anna Maria Curci

 

*

 

Ins Lesebuch für die Oberstufe

lies keine oden, mein sohn, lies die fahrpläne:
sie sind genauer, roll die Seekarten auf,
eh es zu spät ist. sei wachsam, sing nicht.
der tag kommt, wo sie wieder listen ans tor
schlagen und malen den neinsagern auf die brust
zinken, lern unerkannt gehn, lern mehr als ich:
das viertel wechseln, den paß, das gesicht.
versteh dich auf den kleinen verrat,
die tägliche schmutzige rettung. nützlich
sind die enzykliken zum feueranzünden,
die manifeste: butter einzuwickeln und salz
für die wehrlosen, wut und geduld sind nötig,
in die lungen der macht zu blasen
den feinen tödlichen staub, gemahlen
von denen, die viel gelernt haben,
die genau sind, von dir.

 

Nel libro di lettura per la secondaria

non leggere odi, figlio mio, leggi gli orari:
sono più precisi, srotola le carte nautiche,
prima che sia troppo tardi, sii vigile, non cantare.
verrà il giorno in cui torneranno ad affiggere  liste
sulla porta e a dipingere sul petto ai dissenzienti
rebbi di forca, impara ad andare non riconosciuto, impara più di me:
a cambiare il quartiere, il passaporto, il volto.
sappiti muovere col tradimento al dettaglio,
la sporca salvezza quotidiana. utili
sono le encicliche per accendere il fuoco,
i manifesti per avvolgere il burro e sale
per gli inermi, ira e pazienza sono necessarie
per soffiare nei polmoni del potere
la mortale polvere sottile
di coloro che molto hanno imparato,
che sono precisi, di te.

Hans Magnus Enzensberger (da: H.M. Enzensberger, verteidigung der wölfe, 1957)
Traduzione di Anna Maria Curci

*

 

Das Eigentum

Da bin ich noch: mein Land geht in den Westen.
KRIEG DEN HÜTTEN FRIEDE DEN PALÄSTEN.
Ich selber habe ihm den Tritt versetzt.
Es wirft sich weg und seine magre Zierde.
Dem Winter folgt der Sommer der Begierde.
Und ich kann bleiben wo der Pfeffer wächst.
Und unverständlich wird mein ganzer Text
Was ich niemals besaß wird mir entrissen.
Was ich nicht lebte, werd ich ewig missen.
Die Hoffnung lag im Weg wie eine Falle.
Mein Eigentum, jetzt habt ihrs auf der Kralle.
Wann sag ich wieder mein und meine alle.

 

La proprietà

Io sono ancora qui: va all’Ovest la mia terra
PACE AI PALAZZI, ALLE BARACCHE GUERRA.
Ad assestarle il calcio sono stato io stesso.
Si butta via, lei, coi suoi vezzi da fame.
Segue all’inverno l’estate delle brame.
E dove mi hanno mandato posso restare adesso.
E si fa impenetrabile l’intero mio testo.
Quel che mai possedetti mi viene ora strappato.
Quel che non vissi, in eterno mi sarà mancato.
Era d’intralcio la speranza, come un tranello, uno.
La proprietà, la mia, è nelle grinfie vostre a uncino.
Quando ridirò mio e intenderò ciascuno.

Volker Braun (1990)
Traduzione di Anna Maria Curci

 

*

 

DIE MAUER

Als wir sie schleiften, ahnten wir nicht,
wie hoch sie ist
in uns

Wir hatten uns gewöhnt
an ihren horizont

Und an die windstille

In ihrem schatten warfen
alle keinen schatten

Nun stehen wir entblößt
jeder entschuldigung

 

IL MURO

Quando lo rademmo al suolo, non avevamo idea
di quanto fosse alto
in noi

Ci eravamo assuefatti
al suo orizzonte

E alla bonaccia

Alla sua ombra tutti
non proiettavano ombra

Adesso stiamo denudati
di ogni scusante

Reiner Kunze, da: Reiner Kunze, ein tag auf dieser erde,  sezione die mauer, Fischer Verlag 1998, p. 60
Traduzione di Anna Maria Curci

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