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Roberto Saporito – Mi ricordo gli anni Ottanta #4 (ultima puntata)

 

 

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Roberto Saporito – Mi ricordo gli anni Ottanta # 4 (ultima puntata)

(Leggi anche le prime tre puntate  #1  #2  #3)

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Mi ricordo i (miei) migliori film del 1981:

Mi ricordo i (miei) dischi migliori del 1982:

Mi ricordo i (miei) migliori film del 1982:

Mi ricordo i (miei) migliori dischi del 1983:

Mi ricordo i (miei) migliori film del 1983:

Mi ricordo i (miei) migliori dischi del 1984:

Mi ricordo i (miei) migliori film del 1984:

Mi ricordo i (miei) migliori dischi del 1985:

Mi ricordo i (miei) migliori film del 1985:

Mi ricordo quando davanti a una pinta di birra e con tra le mani la mia carta d’identità con su scritto “studente” ho deciso che al posto di studente avrei voluto che ci fosse scritto “libero pensatore” (o qualcosa del genere), e che ci fosse scritto per sempre…

Mi ricordo Diana Est (e la sua “pettinatura”) che canta “Tenax”…mi ricordo che mi piaceva veramente molto quella canzone…

Mi ricordo Giuni Russo (e il suo “sguardo”) che canta “Un’estate al mare”…piccolo gioiello “postmoderno”…

Mi ricordo i (miei) migliori dischi del 1986:

Mi ricordo i (miei) migliori film del 1986:

Mi ricordo Linda Di Franco (sorta di “sinuosa” Sade italiana) che canta “TV. Scene” e “My Boss”…Un bel ricordo…

Mi ricordo la canzone “Da Da Da” cantata dal gruppo tedesco Trio…mi ricordo un piacevole “tormentone”…

Trio – Da Da Da:

Aha, aha, aha!
Aha!
Aha!
Aha!

Was ist los mit dir mein Schatz, aha?
Geht es immer nur bergab, aha?
Geht nur das was du verstehst, aha?
This is what you got to know:
Let you go, it didn’t show.

Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht.
Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht.
Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht.
Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht.

Da da da–da da da
Da da da–da da da
Da da da–Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht.
Da da da–Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht.
Da da da–Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht.
Da da da–Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht.
Da da da–da da da
Da da da–da da da

Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht–Aha!
Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht–Aha!
Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht–Aha!
Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht–Aha!

Soso, du denkst, es ist zu spät, aha!
Und du meinst, daß nichts mehr geht, aha!
Und die Sonne wandert schnell, aha!
After all is said and done,
it was right for you to run!

Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht–Aha!
Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht–Aha!
Ich lieb mich nicht, du liebst mich nicht–Aha!
Ich lieb dich nicht, du liebst dich nicht–Aha!

Da da da–da da da
Da da da–da da da
Da da da–Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht.
Da da da–Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht.
Da da da–Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht.
Da da da–Ich lieb dich nicht, du liebst mich nicht.
Da da da–da da da
Da da da–da da da

Da da da…

Mi ricordo il disco “The age of plastic” (con in copertina un faccione dagli enormi occhiali) dei Buggles…mi ricordo quel disco come la definizione di una “attitudine” assolutamente anni Ottanta…che sono poi gli anni Ottanta che più mi intrigano: “plasticosi”, colorati, ma al contempo clamorosamente creativi e più innovativi di quanto molti possano pensare…

Mi ricordo il disco “The man in black” degli Stranglers…mi ricordo che il giorno in cui l’ho comprato avevo appena terminato la “visita militare” (il primo giorno)…mi ricordo quell’acquisto come una sorta di “risarcimento” per una giornata a metà strada tra il surreale, il grottesco e l’assurdo…mi ricordo come gli Stranglers me l’abbiano in qualche modo “aggiustata” (la giornata)…mi ricordo che il secondo giorno di “visita militare”, per riprendermi da quel “mondo a parte” che era la caserma, ho “dovuto” comprare il disco “Ju-Ju” di Siouxsie and the Banshees…mi ricordo come la musica mi abbia sempre “salvato” la vita, creando sacche di “aria respirabile” quando questa cominciava a venir meno…

 Mi ricordo i (miei) migliori dischi del 1987:

Mi ricordo i (miei) migliori film del 1987:

Mi ricordo il bel libro di racconti di Edoardo Albinati “Arabeschi della vita morale”…mi ricordo racconti con un “ritmo” inedito…mi ricordo anche il suo primo romanzo “Il polacco lavatore di vetri” ambientato in una stralunata Roma…

Mi ricordo Faust’o e il suo essere splendidamente decadente…mi ricordo il suo essere “vicino” ai migliori Ultravox, al più intrigante Bowie berlinese, al più dandy Brian Ferry & Roxy Music…

Mi ricordo la “caduta” (manco fosse caduto da solo, per colpa che so, di un terremoto, o per “sgretolamento fisico”) del muro di Berlino…mi ricordo le Trabant cariche di persone che da Berlino est si riversavano a Berlino ovest…mi ricordo i volti delle persone increduli, indimenticabili, mai sazi di osservare tutto e tutti…

L’altra settimana ho compiuto 51 anni…mi ricordo quando pensavo che a 51 anni si potesse unicamente essere “già” vecchi…mi ricordo quando nel 1980  pensavo che il “2000” non sarebbe mai arrivato…mi ricordo quando pensavo che il “2000” non era un “traguardo” ma un’ipotesi remota…Cazzo…

Mi ricordo “Vasi cinesi”, il primo libro dello scrittore Andrea Canobbio…mi ricordo un esordio narrativo veramente notevole…

Mi ricordo il gruppo tedesco Xmal Deutschland…mi ricordo la loro musica dark inquietante ma al contempo sorprendentemente elegante…mi ricordo quanto fossero insieme Siouxsie and the Banshees e Cocteau Twins, quanto fossero profondamente “europei” e intelligentemente elettronici…mi ricordo in particolare “Fetisch”, il loro grandioso disco del 1983 e che la loro casa discografica fosse la “mitica” 4 AD…mi ricordo che il gruppo era composto da cinque elementi e che quattro erano donne…

Mi ricordo una bella mostra di Andy Warhol a Venezia…mi ricordo che ero in compagnia di Alessandra e Gianni…mi ricordo che dopo la mostra abbiamo vagabondato per la città (perdendoci e ritrovandoci, come sempre a Venezia) fino alla Giudecca dove ci siamo affacciati in una piazzetta piena di colorati panni stesi…mi ricordo un’immagine bellissima…mi ricordo che siamo rimasti senza parole camminando in mezzo ai panni stesi come se fossimo in mezzo alla cosa più incredibile e magica che avessimo mai visto…mi ricordo che siamo rimasti tra i panni stesi per un tempo enorme, stupiti e sorridenti…mi ricordo quel giorno come uno dei più belli della mia vita…mi ricordo, anche, che Alessandra aveva l’assurda paranoia di attraversare certi ponti per paura di perdere le scarpe…

Mi ricordo “Qualcosa che brucia”, il primo folgorante romanzo di Gianfranco Bettin…mi ricordo quel libro come un formidabile romanzo di formazione a Venezia…

Mi ricordo il disco “The only fun in town” dei Josef K…mi ricordo un suono oscuro come i Joy Division e “chitarristicamente” creativo come i Velvet Underground…

Mi ricordo i Freur che cantano la geniale “Doot Doot”…mi ricordo che quella canzone mi faceva letteralmente impazzire…

Mi ricordo “Jeopardy” il primo strepitoso disco degli inglesi Sound…mi ricordo che era il 1980 e in quell’anno esordivano altri due gruppi “neo-spichedelici” (la stampa specializzata li chiamava così) con un suono simile ai Sound: gli Echo & the Bunnymen col disco “Crocodiles” (ammaliante e magico)  e i Teardrop Explodes con “Kilimanjaro” (psichedelia pura per il cantante “folletto” Julian Cope)…mi ricordo che i Sound erano sì neo-psichedelici ma anche ispirati ed inquieti come i Joy Division…

 Mi ricordo…

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© Roberto Saporito

4 risposte a “Roberto Saporito – Mi ricordo gli anni Ottanta #4 (ultima puntata)”

  1. Giunta al termine di questo viaggio, che ho seguito con interesse e, per ragioni autobiografiche, grande partecipazione, mi permetto di aggiungere un ricordo, che non mi sembra di aver visto menzionato nelle quattro puntate: un concerto (e tutti i video) di Lene Lovich, voce, timbro, piglio che dagli anni Ottanta non ho mai dimenticato.

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