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Felicitas Hoppe, Johanna: prologo

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Esce oggi per Del Vecchio editore: Johanna di Felicitas Hoppe, una scrittrice e una storia da non perdere. La traduzione, e ciò ci rende molto felici, è della nostra Anna Maria Curci. Presentiamo qui come anteprima le prime pagine del libro (gianni montieri)

Felicitas Hoppe, Johanna, Del Vecchio editore. Traduzione Anna Maria Curci

PROLOGO

Johanna, Giovanna, nacque nella notte dell’Epifania, la notte che celebra l’arrivo dei tre Re Magi. Gli animali iniziarono a parlare, i frati tennero alta la stella, solo i re non riuscivano a mettersi d’accordo.
Diciannove anni dopo, quando il vescovo si apprestava infine a pronunciare il verdetto di condanna a morte e il boia si avvicinava con il suo carro, le forze abbandonarono Giovanna. Interruppe il vescovo e disse che avrebbe fatto tutto ciò che le veniva imposto di fare. Gli inglesi andarono su tutte le furie, scagliando pietre urlavano che il vescovo Cauchon era un traditore. Giovanna, che non sapeva né
leggere né scrivere, firmò con una croce la formula di abiura. Rideva nel farlo, e gli inglesi urlarono con maggior forza.
Il ventisette maggio il vescovo ricevette la notizia che Giovanna aveva avuto una ricaduta, era tornata a indossare abiti maschili e aveva ritrattato tutto ciò che aveva sottoscritto. Il trenta maggio, verso le nove, ottanta o ottocento soldati inglesi scortarono il suo carro fino al Mercato Vecchio di Rouen. Tuttavia, un certo Loiseleur riuscì a salire sul carro e, tra le lacrime, a implorare Giovanna di perdonarlo per l’ingiustizia arrecatale. A fatica riuscì a sfuggire agli inglesi.
Giovanna restò in piedi per un’ora sulla piazza del mercato, mentre Nicolas Midi teneva una predica e il vescovo rendeva noto per la seconda volta il verdetto di condanna a morte. Per l’ultima volta, Giovanna difese i suoi re, che peraltro erano assenti.
Prima che fosse condotta al rogo, le fu messo in testa un berretto di carta, sul quale erano scritte tre parole, per tutti coloro che sapevano leggere. In testa al corteo c’era frate Ladvenu, che, ben visibile anche agli assenti, tenne alta la croce, finché Giovanna non lo pregò di scendere dalla scala, perché la croce rischiava di prender fuoco. Lei stessa aveva in mano una piccola croce di legno che un soldato inglese aveva confezionato alla meglio per lei.
Bruciò viva, poiché il rogo era stato allestito a un’altezza tale che il boia non riuscì a darle il colpo di grazia, malgrado provasse pena per lei, temendo per la propria anima. Nella piazza, alcuni piangevano, tra questi c’erano anche degli inglesi.
I resti di Giovanna, le ceneri e il cuore, che talvolta resiste al rogo, furono gettati nella Senna da Jean Massieu, usciere del tribunale.

(pp. 11-12)

7 risposte a “Felicitas Hoppe, Johanna: prologo”

  1. Che coincidenza! A Orlèans l’8 maggio si celebra il giorno in cui la città venne liberata dalla pulzella d’Orlèans .Tre grandi donne per un romanzo interessante!
    Grazie Gianni .

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  2. L’ha ribloggato su CARTESENSIBILIe ha commentato:
    Esce oggi per Del Vecchio editore: Johanna di Felicitas Hoppe, una scrittrice e una storia da non perdere. La traduzione, e ciò ci rende molto felici, è della nostra Anna Maria Curci. Presentiamo qui come anteprima le prime pagine del libro (gianni montieri)

    Felicitas Hoppe – Johanna – Del Vecchio editore – traduzione Anna Maria Curci

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    PROLOGO

    Johanna, Giovanna, nacque nella notte dell’Epifania, la notte che celebra l’arrivo dei tre Re Magi. Gli animali iniziarono a parlare, i frati tennero alta la stella, solo i re non riuscivano a mettersi d’accordo.
    Diciannove anni dopo, quando il vescovo si apprestava infine a pronunciare il verdetto di condanna a morte e il boia si avvicinava con il suo carro, le forze abbandonarono Giovanna. Interruppe il vescovo e disse che avrebbe fatto tutto ciò che le veniva imposto di fare. Gli inglesi andarono su tutte le furie, scagliando pietre urlavano che il vescovo Cauchon era un traditore. Giovanna, che non sapeva né
    leggere né scrivere, firmò con una croce la formula di abiura. Rideva nel farlo, e gli inglesi urlarono con maggior forza.
    Il ventisette maggio il vescovo ricevette la notizia che Giovanna aveva avuto una ricaduta, era tornata a indossare abiti maschili e aveva ritrattato tutto ciò che aveva sottoscritto. Il trenta maggio, verso le nove, ottanta o ottocento soldati inglesi scortarono il suo carro fino al Mercato Vecchio di Rouen. Tuttavia, un

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  3. un libro imperdibile, ne sono sicura. per spessore del contenuto e per la dilatazione in italiano che ne fa la bravissima Anna Maria Curci. Lo ordino subito e spargo la notizia.
    annamaria ferramosca

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