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Oskar Pastior, Resa dei conti

Oskar Pastior
Oskar Pastior

86 anni fa, il 20 ottobre 1927, nasceva, a Sibiu, Oskar Pastior. I lettori di “Poetarum Silva” hanno incontrato la sua poesia in occasione della diciottesima tappa della rubrica “Gli anni meravigliosi”. Oggi possono leggere qui un altro suo componimento poetico nella versione originale in lingua tedesca e in traduzione italiana.

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ABRECHNUNG

Das Standbild der Undeutlichkeit nährt sich von gepökelten Paradoxen.
Die Vorhangszieher des Wortes verhüllen das Schandenmahl,
bei welchem Trunkenbolde Zuhälter sind.

Nicht weniger gefährlich sind die
Eintänzer der scheinenden Logik, die
Jongleure der unwirklichen Widersprüche, die
Aufhalter der Zeit im Kostüm der Vollkommenheit.

Die Nützlichkeit von Versen erweist sich außerhalb der Verse,
in den Dingen,
wenn sie nützlicher werden.
Ebenso ihre Schönheit, wenn die Menschen die Verse gebrauchen,
um besser zu werden.

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RESA DEI CONTI

La statua della vaghezza si nutre di paradossi salmistrati.
Gli addetti al sipario della parola lo calano sul banchetto della vergogna
nel quale sono beoni a fare da magnaccia.

Non meno pericolosi sono i
gigolò della logica apparente, i
giocolieri delle antinomie irreali, gli
intercettatori del tempo nell’abito di scena della perfezione.

L’utilità di versi si dimostra al di fuori dei versi,
nelle cose,
quando diventano più utili.
Così la loro bellezza, quando le persone adoperano i versi
per diventare migliori.

Oskar Pastior (da: »… sage, du hast es rauschen gehört«. Werkausgabe Band 1, Hanser, München-Wien 2006, 89)

(traduzione di Anna Maria Curci)

23 risposte a “Oskar Pastior, Resa dei conti”

    • Penso di conoscerne il motivo, Lucia. I motivi di riso amaro sono tanti, sia per la forma e la sostanza della scrittura di Pastior, sia per il suo essere tenacemente ignorato nella realtà da chi ne invoca a voce la parola.

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  1. Grande gioia e gaudio, nel leggere traduzioni italiane di Pastior. Grazie Anna Maria Curci. Spero che mi lascerai condividere questo tuo gioiello con i lettori di nazioneindiana…

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  2. mi sento preso per mano e tranquillamente accompagnato alla meta: una cultura finalmente condivisa.Come fossi ad un luna park! Grazie. Non vorrei esagerare ma leggendo quest’autore mi son venuti in mente Kantor e Sanguineti.

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  3. Non è esagerazione, è libertà di esplorare un territorio al quale un nuovo ponte ha dato accesso. Sta a chi legge, per continuare la metafora del luna park, se salire sulle montagne russe o sulla ruota panoramica, guidare un veicolo sfavillante nell’autoscontro, oppure percorrere con stupore i corridoi della galleria degli specchi. Grazie, Mauro.

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  4. Tra la strofa iniziale, che introduce chi legge e ascolta sulla scena illuminata da Pastior con toni e aggettivi che non lasciano adito a dubbi – qui non c’è spazio per l’accademia, qui non si fanno sconti, qui trovi parole temerarie inaudite e cristalline – e la strofa conclusiva che scavalca il testo e si slancia con le parole oltre le parole, la strofa centrale può dispiegare tutta la sua forza e smascherare, esibendolo come in una carrellata di perenni guitti, il circo di ‘sciorinatori’ dilettanti e professionisti. (grazie a te, Gianni)

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  5. Tra i versi ci ritrovo tutti e tutto o quasi. Quasi tutti in perfetto abito di scena.
    Grazie Anna Maria, leggerlo fa sentire meno soli.
    c.

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  6. Sì, Clelia, mascheramenti, costumi e accessori calzano a pennello su tipi e fenomeni compiutamente individuati. Hai individuato, inoltre, una virtù dei testi di Pastior. Il coraggio della complessità e la temerarietà della chiarezza confortano, senza offuscare, senza attenuare, senza togliere alcunché alla lucidità dello sguardo. Grazie!

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  7. Aggiungo i miei complimenti più vivi per Anna Maria che ha avuto il coraggio di tradurre Pastior in italiano (traduzione ineccepibile ed efficace) e perché ha riproposto un autore così complesso e stimolante. A me è capitato di scoprirlo a partire dalla lettura dell’”Altalena del respiro” di Herta Mueller: l’opera di Pastior è un invito ad attraversare un universo linguistico e concettuale davvero arduo, ma prodigo di soddisfazioni per il lettore.

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  8. grazie, Anna Maria per quest’altra luce germanica (come per Lutz Seiler ) che non conoscevo. hai reso metafore e intensità del linguaggio in modo sublime. non so in tedesco, ma in italiano è poesia splendida e incisiva.

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  9. Tranciante questa esemplificazione esperita in “Resa dei conti” . Potrà “tranciare” la cattiva coscienza di non pochi papaveri che vanno per la maggiore ? – ammesso che abbiano la modestia ( ! ? ) di confrontarsi con questo piccolo capolavoro – ( tradotto ad hoc come vediamo ) .
    leopoldo attolico –

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