– Nie wieder Zensur in der Kunst –
Il televisore di Orwell e il telecomando di Huxley di Paolo Triulzi Da anni mi diverto, per modo di dire, cercando nel nostro presente quali aspetti dei futuri distopici descritti da Orwell e Huxley sembrano essersi avverati. In particolare torno spesso sulle riflessioni circa… Continua a leggere “Paolo Triulzi, Il televisore di Orwell e il telecomando di Huxley (Le liane #1)”
Solo 1500 n. 86 – Nel segreto della cabina elettorale Lunedì 25 febbraio, a Milano, un uomo di 41 anni entra in un seggio elettorale alle ore 7,15 in punto. Saluta le scrutatrici, porge tessera elettorale e documento. Dietro richiesta consegna il suo cellulare. Gli… Continua a leggere “Solo 1500 n. 86 – Nel segreto della cabina elettorale”
Patrizia Vicinelli Non sempre ricordano Poesia Prosa Performance Le Lettere «e il cesso è favolosamente bianco e banale e il primo brivido è stata la mia vita il mio whisky di stasera is nothing for me… Continua a leggere “NON SEMPRE RICORDANO. Lettura di Roberta Sireno”
Ciao Rosario, intanto ho appena scoperto che hai un anno in meno di me, cosa inaccettabile, comunque andiamo avanti, l’ho scritto solo per fare un po’ di teatro. A proposito tu fai teatro o “teatro”? Mannaggia, Montieri, sapevo che avresti iniziato così. Né l’uno… Continua a leggere “Interviste credibili # 11 – Rosario Palazzolo”
Esiste ancora una forma di musica che sia in grado di provocare fastidio? Mi spiego meglio e veloce, prima di cadere sotto una pioggia di strali con nomi e cognomi di urlatori, capelloni, distorsori, vomitatori, pogatori, stage divers dell’universale panorama musicale. Non parlo delle… Continua a leggere “E sperare che cominci il rumore…”
STORIA RAGIONATA DEGLI ANNI OTTANTA (seconda parte) Se i pesci restassero a letto, quelli che si alzano presto non tirerebbero su niente. La rivoluzione non ammetteva stanchezza. Crollarono verticalmente i mercati dell’intorpidimento: Black Bombay, Brown Sugar, Skuff vennero lasciate ai fenotipi di… Continua a leggere “Ravaioli (seconda parte) di Stefano Domenichini”
di Rosamaria Francucci Premessa: vivo, mio malgrado, in un quartiere della periferia nordest di Roma, quartiere residenziale sorto negli anni sessanta e settanta secondo la cosiddetta “espansione selvaggia a macchia d’olio” (siamo a ridosso del raccordo anulare), urbanisticamente sbagliato, edilizia privata di speculazione, pochi… Continua a leggere “Dialogo tra un venditore ambulante e una cliente abituale (microstoria di campagna elettorale) (post di natàlia castaldi)”
– Arthur Rimbaud: la dispersione dell’io L’immaginario urbano caratterizza direttamente alcuni poemetti in prosa delle Illuminations: Villes I, Villes II, Ville, Métropolitain, Ouvriers… Analizziamo Villes I, il testo che comincia con “L’acropole officielle”. Come André Guyaux ha osservato, l’effetto di Sublime è ottenuto qui attraverso l’uso ripetuto… Continua a leggere “Il Sublime metropolitano: forma di un contenuto (seconda parte)”
La rubrica prende il nome da un testo del 1976 di Reiner Kunze, Die wunderbaren Jahre, Gli anni meravigliosi. Si trattava di prose agili e pungenti, istantanee veritiere – e per questo tanto più temute – su diversi aspetti della vita quotidiana dei giovani nella DDR… Continua a leggere “Gli anni meravigliosi #16: Irmtraud Morgner”
Mentre sono troppo impegnata ad augurarmi di non avere alcuna luce di panico negli occhi per le conseguenze di quello che ho appena detto, il bambino realizza i miei incubi aprendo la bocca: «Quindi, professoressa» scandisce, incantato «lei è una scrittrice!» Gli altri ventitré sollevano i… Continua a leggere ““La filosofia della composizione” e i cuccioli d’uomo”
SOLO 1500 N. 85 – MICHAEL JORDAN Quando saltava per andare a canestro restava sospeso in aria molto più tempo di quello consentito dalla forza di gravità. Il tiro “in sospensione” quando giocava lui, e dopo di lui, e per sempre, è diventato un’altra… Continua a leggere “Solo 1500 n. 85 – Michael Jordan”
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