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Solo 1500 n. 70 – L’uomo col bianchino

 

 

Solo 1500 n .70 – L’uomo col bianchino

Lo vedo, che saranno quindici anni, tutte le mattine, molto prima dell’ora dell’aperitivo, l’uomo arriva al Caffè Scala e ordina un bicchiere di bianco. Avrà sessant’anni, distinto, ben vestito. Casual da benestante. Le uniche cose che potrebbero far  pensare a un bevitore sono le borse sotto agli occhi e lo sguardo assente. Entra, saluta, ordina, poi si mette sul marciapiede (che sia estate o inverno) fuori dal bar, sulla fermata del tram. Bianchino e sigaretta accesa. Si guarda intorno con quest’aria da cospiratore, da chi sta facendo qualcosa di insolito. Ma per gli altri non per lui. Guarda i passanti, lo scorrere del traffico. Non l’ho mai visto parlare con nessuno eccetto (rare volte) i ragazzi del caffè. Ci veniva da impiegato, quasi certamente, (è l’idea che mi sono fatto) di una delle banche che riempiono lo spazio tra piazza Cordusio e piazza della Scala. Adesso ci viene da pensionato, tra quelle di una vita, l’unica abitudine irrinunciabile. Non ci siamo mai rivolti la parola. In fondo, credo, che la cosa che più mi abbia colpito sia l’orario in cui  beve il bianco tra le nove e tre quarti e le dieci. Orario insolito, di solito chi beve a quell’ora lo farà tutto il giorno. Eppure non l’ho mai incontrato al bar in orario diverso, ad esempio, verso sera, quando ci passano tutti. Lui ha un suo momento, una solitudine da celebrare o un tipo d’indipendenza certificata da quel calice di vino e quella sigaretta, consumati tra il traffico e lo smog di via Santa Margherita. Solo una volta l’ho incontrato in metropolitana, uno tra tanti, leggeva il Corriere.

Gianni Montieri

5 risposte a “Solo 1500 n. 70 – L’uomo col bianchino”

  1. – Lui ha un suo momento, una solitudine da celebrare o un tipo d’indipendenza certificata da quel calice di vino e quella sigaretta, consumati tra il traffico e lo smog di via Santa Margherita. –

    E c’è tutta una vita dentro.

    Grazie Gianni

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