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Lenka Daňhelová – Poesie

můj den je plný otázek
a jestli tedy Bůh je
a není ani ve mně
ani v tobě
ale v tom prostoru mezi námi
je tou vzdáleností
proč ho necítíme
začneme ho vnímat
když vystoupíme ze sebe
můžeme posunout hranice
svých těl?
svého vědomí?
a kde při tom všem je její Bůh
a proč dopustí její utrpení
má oči? a jsou taky psí?
a Bůh té kachny, co jsme
včera snědli se zelím
je? a kde se schovával
věděl, že pro nás znamená
další den k dobru
další den který strávíme
jalovým ptaním se po něm?
po smyslu?

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il mio giorno pieno di domande /// e se davvero Dio c’è / e non è in me
/ né in te / ma in quello spazio tra di noi / è quella distanza / perché non
lo sentiamo / iniziamo a percepirlo / se usciamo da noi stessi / possiamo
spostare i confini / del nostro corpo? / della nostra coscienza? / e dov’è
in tutto questo il suo Dio / e perché permette la sua sofferenza / ha occhi?
e sono anche di cane? / e il Dio di quel pollo che / abbiamo mangiato
ieri con le patate / c’è? e dove se ne stava nascosto / sapeva che per noi
significa / un altro giorno a credito / un altro giorno che passiamo / alla
sterile ricerca sua? / del senso?

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Chtělo by se jen hledět do prázdna
a truchlit litovat času
po který se svět bude točit dál
bez tebe věcí na kterých už nikdy nespočineš
pohledem.
Místo toho porcuji rybu míchám salát myslím
že trocha jehličí by neuškodila.
Ochutnávám, ale slast z chutí je pryč.
Když umře pes, všichni vědí, o co jde.
Nesmí se ale truchlit dlouho
poněvadž dlouhý smutek uráží
dobrý vkus. Je nepatřičný. Není
pro něj místo. Neexistuje způsob,
jak ho odůvodnit.

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Si vorrebbe solo guardare nel vuoto / e affliggersi rimpiangere / il tempo
/ che il mondo continuerà a girare / senza di te le cose su cui non poserai
mai più / lo sguardo. / Invece taglio il cappone mescolo l’insalata penso
/ che qualche filo dorato non guasterebbe. / Assaggio, ma il piacere dei
gusti è sparito. // Quando muore un cane, tutti sanno di che si tratta /
Non ci si deve però affliggere a lungo / poiché un lungo lutto offende /
il buon gusto. Non è appropriato. Per esso / non c’è posto. Non esiste
un modo / per giustificarlo.

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Dvojí smrt
Podruhé zahlazujem stopy téměř vzápětí. O překot.
Nejde už o odvahu. Je třeba něco dělat. Nemyslet.
Když umře první pes, všichni vědí, o co jde.
Druhá smrt, to je
škola násobilky.
Výsměch
první bolesti.

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Doppia morte /// La seconda volta cancelliamo le tracce quasi immediatamente.
A precipizio. Non si tratta più di coraggio. bisogna fare qualcosa.
Non pensare. / Quando muore il primo cane, tutti sanno di che si
tratta. / La seconda morte è / una lezione di tabelline. / Uno scherno /
del primo dolore.

Traduzione: Maria Elena Cantarello

*****

Ty jsi zamilovaná, řekla jí.
Usmíváš se jak pitomeček
a i ten výraz, ten pokus
o nenápadnost znám.
Můj Bože, ty jsi zamilovaná.
V svém věku. S tím vším
kolem sebe a v sobě.
Tolik let.
Můj Bože.

:

:

Tu sei innamorata, le disse. / Ridi come una cretina, / riconosco quest’espressione
e i tentativi / di renderla invisibile. / Mio Dio, sei innamorata.
/ E a quest’età. Con tutto ciò / che c’è intorno a te e dentro di te. / Tanti
di quegli anni. / Oh, mio Dio.

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V každém městě tě někdo čeká.
Ráno zpěv v koupelně za tenkou stěnou.
Nízký let pěnkavy.
Pára z chladírenských věží
srůstá s oblaky.
Každá řeč je tvá.

:

In ogni città qualcuno ti sta aspettando. / Al mattino il canto dietro la
sottile parete del bagno. / Il basso volo del fringuello. / Il vapore delle
ciminiere di raffreddamento / si aggiunge alle nuvole. / Ogni lingua è
tua.

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O sedmé ráno
jsou dveře kostela i sex shopu
dokořán rozzívané.
Větrá se tíseň.
Kostelník v kýblu vynese
spadanou omítku.

:
:

Ore sette del mattino / il portone della chiesa e il sex shop / spalancati
completamente. / L’angoscia sta prendendo aria./ Il sagrestano sta portando
via nella secchia / l’intonaco ceduto. / Il commesso spazza / e chiude
dietro di se la porta a chiave. / Stai vivendo nelle mie parole. Vivi
con esse.

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Kolikrát prožiješ si bezmoc malé mušky,
kterou si svojí rukou stáhla do vody.
Poslední nadechnutí ke smrti.
Jenže ta smrt jsi ty.

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Quante volte ti capita di vivere l’impotenza di una piccola / mosca / che
con la propria mano hai tratto in acqua. / L’ultimo respiro nella morte. /
Ma questa morte sei tu.

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Traduzione: Primož Sturman

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I testi qui pubblicati sono raccolti nell’antologia poetica

“le parole scolpite”

Edizioni Culturaglobale – Cormòns (GO)

grazie per la collaborazione a Renzo Furlano e Francesco Tomada.

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nota biografica:

Lenka Daňhelová (Krnovo, Boemia del Nord, 1973) poetessa, scrittrice, artista e traduttrice dall’italiano, dal francese e dal polacco. Ha svolto la professione di giornalista e di traduttrice. Al momento è direttrice responsabile della versione ceca della rivista letteraria Pobocza.
Tra le sue pubblicazioni rientra il romanzo Cizinci (Stranieri, 2004), la raccolta di poesie Pozdrav ze Sudet (Saluti dai Sudeti) Ed. Culturaglobale, 2010. Ha pubblicato molte sue poesie nelle riviste letterarie ceche ed europee. Vive a Beroun, vicino Praga.
E’ fondatrice della società degli autori Stranou (Ai margini), coordina il Festival internazionale “Poeti dal vivo” che si svolge nella città storica di Beroun vicino a Praga è membro attivo della Società degli autori  OML di Vienna. Partecipa come poetessa e traduttrice a vari incontri internazionali: Vienna, Slovenia, Serbia, Italia, Polonia, Repubblica Ceca.

8 risposte a “Lenka Daňhelová – Poesie”

  1. Maria Elena Cantarello e Primož Sturman da ringraziare subito. E Gianni Montieri.
    Altrimenti non avrei mai potuto leggere queste parole.

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  2. sono molto contento di aver ospitato le poesie di Lenka Daňhelová. Il viaggio nella poesia dell’est (italia e europa) continuerà nelle prossime settimane

    grazie a tutti

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