Solo 1500 N. 14 – Nevermind
Di preciso, preciso, come sia esattamente andata non lo ricordo. Ma ricordo le abitudini che avevamo, le riviste musicali che leggevamo e il negozio di dischi (dietro il corso di Secondigliano) in cui passavamo molte ore. La scoperta di Nevermind e il relativo primo ascolto e le frasi che l’accompagnarono, del genere “uanem’” “cazz’” e “chist’ scassan’ malamente uagliù”, sono sicuramente legate a quelle abitudini lì. La giornata in cui ho scoperto Nevermind deve essere andata più o meno così: che io e il mio amico Giuliano si sia andati un sabato mattina nel negozio di cui sopra e il ragazzo (uno di quelli che la sapeva lunga in fatto di musica) abbia messo su l’album facendo partire “Smells like teen spirits”: inchiodandoci. Oppure che sia saltato fuori in uno dei tanti pomeriggi di ascolto dischi collettivo a casa di qualche altro amico. L’arrivo di Nevermind fu travolgente e risvegliò qualcosa in chi, come me, aveva passato le ore sul rock anni ’70 e che salvava pochi album del decennio successivo. Quei tre suonavano eccome, ma erano anche qualcosa in più. Un mondo vivo che ci veniva catapultato addosso. Erano gli impossibili, dolorosi, testi di Kurt Cobain, erano quei maglioni di lana grossa che ancora invidio. Quell’album fu una sveglia. La musica da molto lontano veniva a stanarci, a trascinarci fuori dagli anni ’80 e chissà da che altro ancora. Disco Sound (così si chiamava il negozio) non c’è più. Lo stesso discorso vale per Kurt Cobain. Sono passati vent’anni e Nevermind è ancora qui e sembra uscito la settimana scorsa.
@ Gianni Montieri
qui la bellissima “Something in the way”
qui i link ai tre precedenti numeri della rubrica
26 risposte a “Solo 1500 n. 14 – Nevermind”
Io ce l’avevo registrato su cassetta, lato A Nevermind, lato B non ricordo – forse gli Alice In Chains… Pirateria analogica per giovani squattrinati. A volte li rimpiango, quei tempi. :)
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le cassette…sì…si facevano anche discorsi su cosa fosse meglio tra la TDK e la MAXELL…a Berlino ho visto una maglietta con disegnata una cassetta e sotto la scritta: Save the tape. Non avevano la mia taglia.
Anche gli Alice in Chains, grande band
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Io ho sempre preferito le TDK, perché il cartoncino aveva più righe per scrivere i titoli :)
Gli Alice In Chains sono stati (e sono tuttora) i miei preferiti dei ’90. Due anni fa sono andato fino ad Amburgo per vederli dal vivo… fanatismo, si chiama.
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io la chiamerei: saggezza
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Ottima. La riutilizzerò (con citazione dell’autore, ovviamente :) )
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io usavo sempre tdk…
e comunque bellissimo gianni. davvero.
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Naturalmente TDK!! ma Maxell pure ne ho diverse. E ci passavo gli ultimi tre giorni d’estate a consumare lo stereo a furia di registrare canzoni. :)
Grande Kurt… e grazie Gianni.
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Confesso che Nevermind era terreno di mio fratello insieme ad altre big band che “scassavano “di brutto!!! Erano lì nell’aria. Poi grazie ai mega cuffioni e il vol. a 8 un bel dì fui catapultata senza riserve nel loro osceno mondo VIVO!!
Grazie e ciao Gianni.
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i mega cuffioni, quelli che facevano sudare anche le orecchie. Io e mia sorella chiudevamo la porta della camera, alzavamo il volume e saltavamo come pazzi
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@ Antonella, Anna e Roberta: Sì, TDK – grazie per i commenti
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quando andava bene, c’erano le sony HF :)
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Snob
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ricordo la porta della cameretta chiusa e il volume al massimo,ricordo anche quando mi hai fatto ascoltare “whit or whitout” degli u2,la prima volta, dicendomi:a sò sient!!! ero poco più di una bambina ma quella musica mi è entrata nel sangue!! grazie!!
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(parentesi di deriva familiare) (ma ti ricordi quando ascoltavamo: something in the way e dicevamo “dài soffriamo un po’”?)
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volevo dire:with or without you.. ho sbagliato
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ahahah gianni,si benissimo… e ricordo il disco dei pearl jam consumato, e come volevi “usare” purple rain di prince ai miei 18 anni!!! ancora rido..
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anch’io ancora rido
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… io so’ rimasto agli anni settanta, ma sono pure più vecchiarello…
Dolce atmosfera nostalgica, il brano (letterario)…
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dài che non sei tanto vicchiariell’
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imparavo ad ascoltare questa musica dai miei figli.
molto suggestivo il tuo ricordare.
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Suggestiva memoria, Gianni :-)
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grazie anche a Cristina e a Davide. E a tutti gli altri che sono passati a leggere
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anch’io i primi dischi li ho in cassetta, TDK! cosa mi avete fatto venire in mente!
bel pezzo Gianni, ora lo condivido. E consiglio quel libro di Tommaso Pincio, Un amore dell’altro mondo, che parla di quell’epoca come me l’immaginavo e me l’immagino.
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il libro di cui parlavamo l’altra sera, sì. grazie ale
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[…] Gianni Montieri qui i link ai tre precendenti numeri della rubrica: N. 16 N. 15 N. 14 […]
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“Per dire, non avevo neanche..non avevo neanche sentito nominare i Nirvana finché non è morto lui […] E’ roba assolutamente pazzesca. Ma incredibilmene carica di dolore. Cioè, se uno…insomma, hai presente tutto quello che stavo cercando di dire, in maniera goffa, un po’ a tentoni, sulla nostra generazione? Ecco, Cobain ha trovato..Cobain ha trovato dei modi incredibilmente potenti e disturbanti di dire la stessa cosa.”
David Foster Wallace
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