1) posso leggerti qualcosa? 2) oppure dimmi come stai. bene male così così. perché non si sa mai dopo i corpi più frequenti cosa resta 3) certo, i tempi potrebbero essere migliori. prendi le 8 caffettiere sopra il mio lavandino o quel tuo vestitino grazioso che sembra fatto apposta per i miei divani compiacenti. ma probabilmente è solo una proposta indelicata quel corpo eccitato della voce che affonda schiantandosi contro i miei giorni più tranquilli 4) casomai calarti nei panni della signorina richmond 5) quindi decidermi, e magari dirti come mi sento. male bene così così. perché non si sa mai cosa tu sai. sebbene basterebbe quel quanto tu sai sedermi di fronte ad una poesia, ad una poesia che si mette comoda tra i tuoi seni, perché io ti chieda posso leggerti qualcosa? 6) fossero pure le nebbie, seconde, terze, successive ad ogni movimento, in estrema ipotesi le parole incomprese 7) per esempio quelle di anaghnostakis e la sua gente che stranamente s'innamora 8) ma poi chissà poi se il lago terrà ancora, perché è interesse di tutti che tu sia viva 9) fosse solo per quei rosai rampicanti dimenticati e più tardi le bambine vogliose che dicono, perdendosi, al primo venuto vogliamoci bene o almeno non detestiamoci o 10) oh l'indifferenza, l'indifferenza (quella si potrebbe) 11) (tuttavia più potrebbe su di noi) il vento che spinge più in là le rotaie, la stazione ferroviaria, la sala d'attesa di una stazione abbandonata, la rovina inesplorata di quel qualcuno che spesso entra e trova i 2 che si amano, ecc. 12) comunque prima che sia sera ti leggerò qualcosa (che amo) 13) ma prima dimmi come stai. male bene così così 14) e sappi che diversamente sarà il traffico tra le nostre infanzie, sino ad una camera d'albergo. poi nel mio scritto ancora da ideare quel più nulla da condannare, nulla da contare, scontare o compensare, tranne la mitezza in tempesta di quella carezza che studiosa ti risale 15) quell'esatta carezza che piano ti risale sino a sconfinarti nel finale di una camera dai divani compiacenti dove stai, con quel tuo vestitino grazioso tutto da sciupare con una lentissima pagina che occupa la mia voce sino a quando sarà mattina 16) e tu, inventata dalla luce, infinitamente odierna 17) fiancheggiando la sponda, scapola a scapola, riassalirci come risalirci, e più su, tra le labbra della dissolvenza dove sparisce la fossa comune delle nostre bocche, e poterci quindi immaginare cosa sola, ancora più su, sino all'estremità furiosa dei tuoi capelli rimasti nella vasca dopo la sparizione dei corpi 18) ma qui la trama si complica. innervosisce quel cono di luce impuro che andando si slarga sino a sparire sullo schermo (non ti ricorda quel corpo eccitato della voce che affonda schiantandosi contro i miei giorni più tranquilli?) 19) dunque restiamo coi piedi per terra, e lascia a me quel celebre peso del foglio che gira 20) ora posso leggerti qualcosa? Pier Maria Galli (5 gennaio 2007) ___
Pier Maria Galli è nato nel 1962 e risiede a Orta San Giulio (Novara).
Ha pubblicato su diverse riviste tra cui Fiera, Il Segnale, Bloc Notes, Alla Bottega, ecc. e nell’antologia Discorso Diretto (Ed. Canova). Le raccolte: Indizio (Ed. TAM TAM, 1987), Dilogia (Ed. del Leone, 1987), La parola, oltre i segni (Ed. Forum/Quinta Generazione, 1988), L’istinto delle cose (Ed. Forum/Quinta Generazione, 1989), Basso paesaggio (Quaderni di Poesia del Gruppo Fara, 1989), La trattoria modesta (in proprio, lulu.com), Di un tu e quasi noi (Ed. del Leone, 2005) , Ottanta piccoli studi da lavandino (Ed. I figli belli, 2005), Prima che sia autoritratto (Editrice Zona, 2008), Gli uomini belli ed altri cortometraggi (Clepsydra Edition, 2009).
Volumi disponibili:
– Di un tu e quasi noi (Ed. del Leone, 2005)
– Ottanta piccoli studi da lavandino (Ed. I figli belli, 2005)
– Prima che sia autoritratto (Editrice Zona, 2008 )
– Gli uomini belli ed altri cortometraggi (Clepsydra Edition, 2009 )
è rintracciabile in rete all’indirizzo: http://piermariagalli.wordpress.com/
15 risposte a “Pier Maria Galli – Posso leggerti qualcosa? (post di natàlia castaldi)”
meraviglia.
ma meraviglia proprio. detta dal cuore.
e la bocca pronuncia una oh.
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Un vero piacere trovare qui i versi di Pier, il lago e la sua solita eleganza.
Tra i suoi versi mai nulla di scontato, poesia preziosa.
Grazie.
clelia
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ho sempre letto le poesie di P.M.Galli con molto molto interesse. cioè, semplicemente, mi piace dirlo: mi piace molto il suo scrivere! ciao, g.
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ciao Giampaolo!
sì, con molto interesse ed una gran risonanza. belle belle, davvero.
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Gran belle poesie.
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Oh, si può dire: “quanto cazzo è bravo questo!” ?
… tanto l’ho detto…
Grazie NAT.
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:D si può dire!!
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Io non lo dico ma lo sto pensando!
Ma come si fa a scrivere così, porca miseria!
ecco perché poi mi vergogno a dire che scrivo…
inchino
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molto, molto apprezzato
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gran bella lettura, invoglia a scrivere e a leggere, a continuare il discorso :)
complimenti all’autore e grazie a Nat!!!
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[…] Pier Maria Galli – Posso leggerti qualcosa? 0.000000 0.000000 […]
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Anima e penna. Bravo, sì.
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sì, è bravissimo Galli. dici bene.
:) ciao Maria!
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Natalia :)
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che penna!
Molto bella, molto interessante.
Grazie a Voi del blog per la scelta.
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