Poesia 2.0 – Step 1: il Forum

Tutto iniziò quando i poeti della domenica pomeriggio (come me) tappezzarono il web di rime cuore-amore, dilettando una ristretta cerchia di amici, a loro volta poeti della domenica pomeriggio.

Fu così che i poeti – quelli veri – hanno iniziato a chiedersi come riuscire ad andare oltre il romanico pollice all’insù di Faccialibro ai singoli componimenti galleggianti nella rete. Fu così che i poeti – quelli veri – hanno iniziato a chiedersi come fare in modo che la poesia non diventi, col tempo, un mero sfogo egonico, una pratica pseudo-masturbatoria del più sterile solipsismo.

C’è stato Vimercate, poi Verona. Dopo una serie di lunghi ed accesi dibattiti, si son tirate le somme, e le conclusioni* a cui si è momentaneamente giunti sono:

1. la poesia, per la sua natura sempre meno adatta ai tempi che (letteralmente) corrono, non si presta al consumo né ad una ampia diffusione facilitata da un elevato tasso di commerciabilità – escludendo alcuni (fortunatamente) sporadici casi – e di questo bisogna farsene una ragione e tenerne conto;

2. la rete è l’amplificazione spettrale della realtà: se le rime cuore-amore prolificano, è segno che la cultura poetica, molto poco appoggiata da un contesto che non si può definire “accogliente”, ha fallito in qualche modo nei suoi obiettivi, nel tentativo di proporsimporsi in qualcosa di diverso dall’incolonnare piccole frasi, a volte in rima a volte no;

3. dunque si è capita la lampante necessita di costruire una rete di “addetti ai lavori” che lavori sinergicamente sul territorio, con l’obiettivo futuro di vedere i risultati dei suoi sforzi riprodotti anche sugli schermi dei PC.

Per questa ragione è nato il Forum Poesia 2.0, un gruppo di google a cui sono chiamati a partecipare tutti i principali protagonisti della scena poetica contemporanea, il cui obiettivo primario è unire sinergicamente gli sforzi delle innumerevoli realtà già presenti sul territorio impegnate anche da lunghissimo tempo nella diffusione della cultura della poesia – quella vera. L’intento non è quello di accorpare indistintamente; piuttosto, ciò a cui si mira è l’aggregazione, senza che ciò implichi l’annullamento delle diverse soggettività, nel rispetto della natura di ciascun soggetto partecipante.

Il Forum è il primo passo verso tale aggregazione: un luogo dove poter entrare in contatto con diverse realtà tutte impegnate a favore del medesimo obiettivo, superando le barriere geografiche e cercando di ridurre al minimo la dispersività che uno strumento quale è la rete può produrre involontariamente. L’importanza di avere un punto di riferimento comune per i partecipanti al progetto è fondamentale, ma non è l’unico vantaggio. Forse, grazie al Forum, sarà finalmente possibile iniziare a costruire la mappatura di tutte quelle realtà poetiche – grandi o piccole che siano – riuscendo a coordinarle più facilmente tra loro.

La speranza è che col tempo il Forum Poesia 2.0 si trasformi nella “stanza degli attrezzi” dove poter lavorare ad un portale internet di fruizione pubblica: se il forum è il punto di riferimento degli addetti ai lavori, il portale vuole essere il punto di riferimento per chiunque voglia accostarsi alla poesia e importante strumento didattico per la diffusione di una più corposa e coerente cultura poetica. Nel Forum è stato caricato un abbozzo molto grezzo del progetto, accessibile ai membri. Mi auguro che possa diventare una realtà.


*Le conclusioni a cui accenno sono assolutamente personali (ho parlato al plurale perché ho degli amici immaginari).

9 risposte a “Poesia 2.0 – Step 1: il Forum”

    • Se clicchi sul link dovrebbe apparirti la pagina dove c’è il link “accedi e sollecita la tua conversione in un membro” o roba del genere. Fammi sap se non va

      L

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  1. La vera poesia è sempre stata osteggiata dal potere, basterebbe solo questo per continuare a frequentarla. Sul come fare per renderla viva, attiva e organica alla società, patrimonio di tutti… Se non si forniscono “strumenti” alle persone, ai giovani, per fruirne adeguatamente… Quindi “scuola, prima di tutto; poi “interventi” sul territorio, il web… non ci ho mai pensato nel dettaglio… Ma penso che faticare per portare poesia alla gente, o gente alla poesia, è fare politica, e mi sta benissimo!
    Ciao a Luigi e Nat

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    • è importante sottolineare che il web vuole essere uno strumento supportivo, di amplificazione di ciò che deve, invece, necessariamente essere fatto sul territorio (mappature, aggregazioni, unire la voce per farsi sentire molto più forte).

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